Mihai Mircea Butcovan è uno scrittore romeno. Vive in Italia dal 1991.
L’estate è trascorsa tra le sparate agostane della Lega nord sui dialetti, le bandiere regionali e l’inno nazionale. Sì, quel brano che impariamo a farfugliare alle partite di calcio, e di cui qualcuno conosce gli autori solo grazie a una canzone di Rino Gaetano.Poi, su Facebook è comparso un gioco intitolato Rimbalza il clandestino: uno sciocco trastullo estivo per militanti leghisti. Gli stessi che smentiscono la paternità di un’altra campagna ripugnante: “Immigrati clandestini. Torturali! È legittima difesa”.
Nel deserto vacanziero di un supermercato non stupisce, quindi, la vacuità delle riflessioni di una signora che chiacchiera con la cassiera e un altro cliente. Ed è più facile individuare l’origine delle frasi che la signora inserisce nelle orecchie dei presenti mentre riempie le buste della spesa: “Gli extracomunitari li prenderei tutti a calci nel sedere, via!”. Già, avrà in mente i giochi di cui sopra. “Che se li prendano tutti la chiesa e i comunisti”. Già, la prima faccia il suo mestiere, i secondi sono mangiabambini o terroristi islamici. “Noi italiani siamo troppo deboli, dovremmo riprendere in mano le mazze”. Già, i fucili erano caldi e pronti già a primavera dell’anno scorso. “Dobbiamo ribellarci e difendere il nostro paese. Ma purtroppo siamo in pochi”. Già, d’estate hanno sospeso le ronde a Milano.
Ma la Lega non si preoccupa solo degli immigrati. Un parlamentare europeo, noto per aver proposto carrozze della metropolitana riservate ai milanesi, afferma che per il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia, “senza federalismo non ci sarà niente da festeggiare”. In attesa del 2011, nel Mediterraneo i migranti respinti dall’Italia continuano a morire. In effetti, in questo paese c’è poco da festeggiare. Mihai Mircea Butcovan
da Internazionale
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