“Anche quest’anno, come tutti gli anni in questo periodo, ci troviamo sotto l’acqua. Le nostre case sono inondate e i nostri bambini giocano e vivono nel fango. Tutto questo deve finire, mi sono detta un giorno di cinque anni fa”: è iniziata così l’avventura di Mae Omar, ideatrice e presidente della cooperativa di donne di Guinaw-Rail, circa 20 chilometri a sud della capitale, della quale fanno parte ormai 800 socie. “Quello che facciamo è aiutarci l’una con l’altra per comprare terreni lontano dalla periferia della capitale, dove il terreno è friabile e argilloso” racconta la responsabile alla MISNA, precisando che “l’idea si basa sul fatto che nessuna di noi ha la possibilità da sola, di richiedere un mutuo alla banca: gli interessi sono alti e le garanzie impossibili da soddisfare. Allora creiamo gruppi di 10 o 15 persone che ogni mese depositano quello che possono e, quando la cifra raggiunge una certa consistenza, la depositiamo in banca e apriamo le pratiche per il prestito”. Quello che ogni socia deposita viene meticolosamente appuntato su un registro, con la data e la cifra che la persona si impegna a versare mensilmente. “Con questo sistema abbiamo già comprato terreni per 96 membri, a circa una ventina di chilometri da qui, a Kounoun” prosegue la Omar, “e speriamo di poter ottenere presto i documenti che certificano l’acquisizione e ci consentiranno di costruire le nostre case”. Quest’anno le alluvioni in Africa occidentale hanno già causato diverse vittime e migliaia di sfollati tra Mali, Niger, Togo, e Burkina Faso, mentre intense precipitazioni hanno investito varie regioni del Senegal. “Purtroppo le periferie delle grandi città come Dakar spesso sorgono in modo disordinato, abusivo – afferma la presidente – e in caso di emergenze, la situazione peggiora causando danni all’intera popolazione”. Lo scorso anno, a Guinaw-Rail diverse centinaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case e trovare riparo in edifici scolastici o altre strutture messe a disposizione per l’emergenza. “Ormai siamo esperte, sappiamo quando le piogge arriveranno e i danni che causeranno. Ma per tutelarci e venire fuori dalla miseria in cui si vive a Guinaw-Rail dobbiamo trovare un altro posto dove costruirci una casa e un futuro” dice ancora Omar “o creare le condizioni perché lo facciano, un giorno, i nostri figli”.
da Misna
Sono donne eccezionali, progetto senegol (www.progettosenegol.org) se ne occupa ormai da 5 anni e proprio nel 2010 pensiamo di attivare un'operazione di microcredito a loro favore.
RispondiEliminaSe ti interessa saperne di più contattaci via mail progettosenegol@gmail.com
Ciao