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mercoledì 30 settembre 2009

Se Borsellino in musica e' ''strage di Stato''

Il titolo è forte. Tradotto, suona così: «19 di luglio o come instaurare una seconda Repubblica fondata sul sangue di una strage di Stato».

L’originale è in inglese, a sua volta tratto da Lampi nel buio, un brano di Salvatore Borsellino dedicato all’assassinio di suo fratello Paolo, appunto il 19 luglio del 1992, e a tutti i relativi misteri. Un giovane compositore, Giovanni Mancuso*, l’ha musicato («Perché in inglese? Perché vorrei che queste cose si sapessero anche all’estero e poi perché l’inglese è più adatto alla mia musica») e ieri l’ha eseguito in prima assoluta alla Biennale Musica di Venezia.
Però non è stato distribuito il testo, né in inglese né in italiano, mentre sul programma il titolo diventava un anodino July 19th. Finita l’esecuzione, Borsellino è salito commosso sul palco per ringraziare, ma ha anche aggiunto che «sarebbe stato bene se fossero stati dati al pubblico tutti i mezzi per capire». Mancuso, lei si sente censurato?
«L’atmosfera era tesa, ma diciamo che alla fine sono stato contento di aver potuto suonare la mia musica». Sarà. Certo che di questi giorni, con indagini, ferite e polemiche riaperte, parlare di «strage di Stato» è esplosivo. E la musica, si sa, è il detonatore più potente che esista.

Tratto da: la Stampa


* Giovanni Mancuso (1970), è l'autore di un pezzo di “teatro civile” ispirato al testo di Salvatore Borselllino, Lampi nel buio, che pone inquietanti interrogativi rievocando gli ultimi attimi di vita del fratello, il magistrato Paolo Borsellino ucciso nella strage di Via D’Amelio il 19 luglio 1992 insieme ai cinque membri della sua scorta. “La musica che si incarna ed esplode tra le pieghe del testo di Salvatore Borsellino (nella appassionata traduzione inglese di Christina Pacella) – scrive Giovanni Mancuso - vuole essere un mezzo per diffondere il peso insostenibile che questa data porta con sé: una serie di ‘lampi’, proprio come compaiono nel testo, saranno le tappe di un furioso cammino sostenuto dal filo teso e allucinato della voce solista inseguita dalle immagini, dagli incubi e dai volti di quel 19 luglio di diciassette anni fa”.

Tratto da: labiennale.org
da AntimafiaDuemila

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