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sabato 12 settembre 2009

"Russia per i Russi": Xenofobia crescente nell'èra Putin-Medvedev

In Italia ci stiamo accorgendo che stanno cominciando a crescere gli attacchi xenofobi contro immigrati e stranieri. Nella Federazione Russa questi attacchi si spingono da anni oltre i semplici attacchi, arrivando sino all'omicidio.

Secondo Aldiyar Autalipov di ISN Security Watch le cause degli omicidi dell'avvocato dei diritti umani Stanislav Markelov e della giornalista della Novaya Gazeta Anastasia Baburova avvenuti il 20 Gennaio a Mosca sono da ricercare nelle loro indagini rivolte a denunciare la crescente violenza xenofoba nel paese.

Durante l'ultima decade c'è stata in Russia una escalation di violenta xenofobia che può essere misurata anche coi dati statistici sul sentimento xenofobo dei Russi. Nel 1995, il 38 percento dei Russi intervistati ha espresso il supporto al concetto di "Russia per [gli etnici] i Russi" Nel 2007,il 55 percento degli intervistati si è espresso per lo stesso concetto.I dati sono del Levada Center, un istituto pubblico indipendente di opinione.

In un paese così diverso come la Federazione Russa - dove le genti non-Slave comprendono circa il 20 percento della popolazione - la nozione di una "Russia per i Russi" ha un potenziale eplosivo,che a lungo termine espone ad una seria minaccia il paese e la sua integrita' territoriale.

Il SOVA Center, un'istituzione di ricerca con base a Mosca stima che 87 persone sono state uccise e 378 ferite in attacchi razzisti nel 2008. A Mosca (51 uccisi, 175 feriti) e a San Pietroburgo (15 uccisi e 37 feriti). Casi di violenza razzistica sono stati registrati in 39 regioni del paese. Durante il 2004 ci furono 46 casi letali come risultato di attacchi a sfondo razzistico mentre i feriti furono 208.

Gli immigrati sono i principali obiettivi di xenophobia ed attacchi razzistici in Russia. I native del Caucaso, molti di loro immigrati e lavoratori provenienti dall'Asia Centrale e dalla Cina sono stati attaccati per mero risentimento e mera ostilità.

C'è stata una crescita numerica di gruppi nazionalisti radicali o di skinheads ma anche di movimenti nazaionalisti organizzati. Secondo il SOVA Center i gruppi neonazisti informali conterebbero circa 50mila simpatizzanti e 10-20mila attivisti. Le loro azioni si esplicano in graffiti urbani ed attacchi contro persone che non appaiono Slave.

I gruppi organizzati come il Movimento Contro l'Immigrazione Clandestina (DPNI), ha organizzato comizi attraverso la Russia. domandando al governo la "pulizia" delle città da lavoratori immigrati. Centinaia di manifestanti sono stati detenuti durante l'ultima "Russian March", tenuta ogni anno il 4 November, giorno dell'Unità Nazionale.

Le autorità russe hanno sottovalutato l'escalation razzistica bollando come atti di "hooliganismo" sicché gli skinheads hanno agito con un certo senso di impunita'. Non a caso gli ultimi governi sono saliti al potere sull'onda di sentimenti xenofobi. Specialmente sull'onda della seconda guerra cecena Putin ha cavalcato il sentimento per unificare la società russa.

D'altro canto ora il Primo Ministro Putin ed il Presidente Medvedev hanno pubblicamente parlato dei pericoli per la sicurezza nazionale insiti nel nazionalismo estremistico.

Le cause della crescita del fenomeno xenofobo vanno ricercate nel collasso dell'URSS che ha portato ad una riformulazione dell'identità nazionale russa. In assenza di un sano e civica ideologia della nazione l'affiliazione etnica è sembrata a molti Russi un'attraente e seducente ideologia da contrapporre allacultura dell'accoglienza del diverso.

La guerra nel Caucaso ha poi causato una migrazione di lavoratori dalle repubbliche del Caucaso le cui diversità culturali mal si conciliano con quelle dei russi ortodossi generando cosi' paura e risentimento.

La difficile crisi finanziaria e l'aumento della disoccupazione hanno anche inciso sul crescere del fenomeno xenofobo dandogli uno sfondo economico.

La Russia è un paese che manca di ideee e di ideali. Diversamente dall' Occidente dove i principi ed I valori della democrazia e della libertà di espressione e dei diritti umani uniscono la maggioranza dei Russi non condividono questi valori. L'unico sentimento che i Russi condividono è quello della minaccia comune che sia essa reale o percepita, interna o esterna li rendera' facile prede di opportunisti politici.

Anche i rapporti di Amnesty International del 2007 e del 2008 denunciano esplicitamente le violazioni dei diritti umani, come il diritto di libertà di stampa o il diritto di assemblea dei dissidenti e dell'opposizione ma anche le discriminazioni per motivi etnici o per orientamenti sessuali.

Le uccisioni di uomini d'affari, ufficiali pubblici e politici. La tortura come mezzo per estorcere le confessioni di presunti terroristi catturati in Cecenia,Nord Ossezia ed Inguscezia.Le restrizioni commerciali per i mercatini di strada condotti da immigrati

Amnesty denuncia anche la violenza nell'esercito, la corruzione di stato e la brutalità della polizia, la famigerata unità speciale (OMON).

Gli individui (ed i loro difensori) che si erano rivolti alla giustizia russa o alla Corte Europea dei diritti umani hanno ricevuto intimidazioni e minacce. La presenza di numerose forze paramilitari e le loro arbitrarie azioni hanno reso difficile risalire all'identità dei responsabili delle violazioni dei diritti umani. Infine l'aumento dei casi di violenza alle donne nelle mura domestiche e la violazione del giusto processo (vedi i caso di Mikhail Khodorkovskii già capo della Yukos ora detenuto in Siberia)

Gli ultimi attacchi xenofobi del 11 gennaio 2009 (un Camerunense morto accoltellato) e del 17 Gennaio(un Vietnamita Mr Dinh Nhu Tien, lavoratore di 44 anni anche lui ucciso a coltellate) seguono gli omicidi di Dicembrre 2008 in cui sono rimasti vittime un Uzbeko Salokhiddin Azizov di 20 anni trovato decapitato ed un giovane attivista antifascista Fedor Filatov di 26 anniaderente a gruppo Antifa. Gli omicidi sono stati rivendicati dal Organizzazione di combattimento dei Nazionalisti russi.

da AgenziaRadicale

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