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sabato 26 settembre 2009

PRIMA FESTA NAZIONALE DI SINISTRA E LIBERTA’ - UNA VOCE DA NAPOLI !

La prima festa di Sinistra e Libertà, tenutasi a Napoli, è stata un momento importantissimo perché ha ingenerato in me nuova forza e accresciuto la speranza di poter incidere nei processi di trasformazione di cui questo Paese ha tanto bisogno.
Napoli non è stata scelta a caso.
Questa città rappresenta il bene e il male della classe meridionale,capitale del Sud Italia e culla di culture che si mescolano, centro di istinti e nuove forme che presto daranno vita a esempi di altra amministrazione della cosa pubblica, esempio di riscossa contro il predominio e l’ affarismo della elite borghese del settentrione d’ Italia.
Approdato alla Città della Scienza di Bagnoli, appena il mio passo lento varca il ciglio della sala Newton, una sensazione avvolgente mista di calore e curiosità mi pervade.
Una intera assise fatta di giovani e grandi, stipati in ogni dove, occupa una sala vasta, ma non abbastanza forse per contenere una massa di quasi tremila persone trepidanti.
Da tutta Italia delegazioni disparate si son date qui appuntamento per imporre il passo e cavalcare l’ onda della determinazione che può sfociare solo nell’ entusiasmo della costituzione e fondazione della vera sinistra italiana.
Ma ancora non è tempo di prassi consolidate o di definizioni statiche. Qui è tutto in movimento; sono gli umori che determinano il comune sentire.
Dalle dieci e trenta della mattinata sino alle quindici e trenta del pomeriggio si alternano interventi volti a sincerare le posizioni delle varie realtà territoriali:
tutte queste realtà costituiscono il terreno sul quale coltura di pratiche quotidiane determina culture di genti che cambiano la loro soggettività politica e la vita stessa di quei posti e di chi li abita.
Ovunque la militanza sul campo è attiva, proprio come da noi e dovunque dubbi e perplessità sono come neve che al primo sole della politica vera si scioglieranno.
Da questi interventi è facile evincere due capisaldi capaci di tagliare la testa a qualunque toro:
1. Si va verso il partito;
priorità incontrovertibile è che si faccia al più presto;
tutti o quasi hanno chiesto a viva voce che questa fondazione del partito della sinistra italiana la si faccia subito, ora.
2. Garanzia e suggello di questa fondazione ha nome e cognome; unico alfiere e portavoce, portatore di speranza e di fiducia del plenum è Nichi Vendola, Presidente delle Puglie.
Per capire meglio questi passaggi è utile, forse, compiere una carrellata di alcuni sfoghi delle
persone che hanno preso la parola:

•I circoli territoriali di Liguria e Sicilia si sono espressi pressoché sugli stessi temi con un’ unica divergenza:
1. Fondazione del partito;
2. Costituzione di un progetto politico ricco di contenuti;
I circoli della Sicilia, però, denunciavano le resistenze dei socialisti e la loro smania di porre veti.
Veniva fatto presente l’ incidente di percorso avuto quando gli aderenti al Movimento per la Sinistra dopo una iniziativa avevano osato firmarsi con la sigla Sinistra e Libertà. Poco dopo una lettera giungeva proprio dai socialisti di quella realtà che diffidava questi altri dall’ usare la sigla di Sinistra e Libertà.

•Poi si è espresso Natty Patanè, portavoce della realtà di Taranto che ha raccolto applausi e entusiasmo da tutti i presenti:
1.Egli ha esordito dicendo che il partire deve diventare qualcosa di più concreto alludendo alla forma partito;
2.Ha espresso con chiarezza quante e quali sono le difficoltà organizzative;
3.Ha toccato il cuore di tutti quando ha specificato che la sinistra in questo Paese esiste perché esiste negli occhi di ognuno dei presenti;
4.Sinistra e Libertà di Taranto chiede un coordinamento senza bilanciamenti con la possibilità di votare a maggioranza ;
5.Natty suggerisce inoltre che l’adesione a Sinistra e Libertà sia fatta a titolo individuale e non da gruppi politici e\o partitici;
6.Un unico grande simbolo senza se e senza ma.

•Dalla Sardegna si chiedeva di far nascere questo partito e di farlo nascere dalla adesione dal basso dei singoli e non dalle sigle.

•Dal Lazio si commentava che attorcigliarsi su simboli e parole è quanto di più stucchevole mentre dirimente e fare i fatti,infatti,si è detto chiaramente,da quel pulpito,che o si fanno proposte concrete o si va a casa.

•La Calabria vuole lavorare per una iniziativa politica che parli al Paese e nel fare questo deve,con molta autocritica,cambiare il suo modo di governare;non solo la Calabria ma tutto il Sud deve saper governare.

•La Basilicata voleva certezze da questo incontro;denunciava lo stallo organizzativo e finiva con l’autocelebrazione di chi crede in questo progetto con una definizione calzante:
i precari della politica….
La Basilicata chiede:
1.Elezione di un coordinatore o portavoce ;
2.Tesseramento;
3.Congresso prima delle regionali;
4.Congressi regionali .

•Poi, si è espressa Chiara Tamburrini portavoce di Sinistra e Libertà di Bruxelles .Una realtà particolare:quarto partito del Belgio formato,da studenti e lavoratori,150 giovani tutti nati dopo la classe di età del’80.
Chiara ha inteso evidenziare come in Belgio non ci siano gravi problemi causati dell’immigrazione e come questo sia un problema tutto italiano.
Sinistra e Libertà di Bruxelles chiede:
1.Un progetto politico chiaro;
2.La costituzione del partito in tempi brevi.

•Per la Puglia è intervenuto Alessandro Parceluzzi.Un discorso entusiasmante il suo,ci parlava di chi siamo e della nostra identità:noi siamo Pertini che piange Berlinguer sulla sua tomba,siamo Altiero Spinelli che da Ventotene sognava l’Europa,siamo tutte le donne violentate,tutti i migranti che soffrono.Ci tiene a farci considerare,Alessandro,che il suo impegno in politica parte dal 2005 con il sostegno a Vendola. Evoca M.L.King ma solo per dire che Nichi ha un sogno ed è anche il nostro,che bisogna difendere ed esportare il “laboratorio pugliese”.Dobbiamo fondare Sinistra e Libertà e mentre lascia il palco esclama:Viva Nichi e Viva Sinistra e Libertà.
•Poi,è stata la volta del “gruppo 14 luglio” del Lazio .Questi chiedevano:
1.Il rispetto delle regole .Ed anche il rispetto dei tempi da dedicare ai discorsi visto che in precedenza qualche politico di piu’ lungo corso aveva sforato i 5 minutu previsti ;
2.Diceva a gran voce che da Napoli non si va via se non partoriamo il nostro bambino,diceva perentorio,si partorisce oggi!!!
•Per le Marche si è espresso Massimo Vinci:
1.Occorre togliere i simbolici,
2.Passare al tesseramento individuale;
3.Occorre stabilire i criteri per le elezioni.
•Ancora dal Lazio si è espresso Enrico Fontana,capogruppo di Sinistra e Liberta’ alla regione Lazio che parlava di:
1.Pazienza e capacità d’ascolto in questa fase;
2.Costruzione di una nuova sinistra;
3.Battaglia contro il nucleare;
•Poi, è stata la volta della signora Fusco da Campobasso: ella argomentava su di una Italia che sta andando a destra attraverso la precarizzazione del lavoro e l’imposizione culturale; non esiste una vera opposizione e può esistere solo se facciamo una rivoluzione intellettuale e morale dentro di noi. Per questo serve una chiara discontinuità e una nuova configurazione di diritti e doveri. Occorre:
1.Un coordinamento nazionale provvisorio che prepari il congresso di fondazione di Sinistra e Libertà;
2.Coordinamenti provvisori territoriali che comunichino e cooperino con il coordinamento provvisorio nazionale.

Per quanto riguarda i rappresentanti più alti dei partiti presenti all’assemblea possiamo ricordare gli interventi di:

•Claudio Fava, che fra le altre cose dette ci ha tenuto a rincarare la dose sulla cifra della questione morale e sullo spirito di verità.
•Marco Di Lello, ha parlato di partito come strumento e non come fine e di costituzione di una sinistra laica, ambientalista e libertaria.
•Fabio Mussi, ha parlato di una Italia sfregiata e che specie fra i più grandi è il momento della colpa e della vergogna poiché se l’Italia si trova in queste condizioni vi sono delle responsabilità individuabili e che ciò non doveva succedere; non si può e non si deve andare più a Porta a Porta o alle pagliacciate televisive; occorre ripartire da lavoro e natura;
•Riccardo Nencini, esordisce dicendo che è d’accordo con quanto detto da Guidoni e Fava ma che non dobbiamo farci trattenere dal passato (evocando gli schemi del secolo scorso e lo spauracchio berlusconiano in salsa socialista del nuovo millennio, ovvero il comunismo) e che se si sommano i passati non si va da nessuna parte. Occorre una Sinistra nuova che abbia tre ingredienti principali:
1.Etica Istituzionale fatta di rigore e attenzione circa la Costituzione e la sua tutela; Bisogna muoversi contro i “nepotismi” e gli “affari di famiglia” così definiti da lui;
2.Lavoro;
3.Diritti di terza generazione cioè scuola pubblica e merito;
•Gennaro Migliore, ha parlato di tesseramento e adesione con la necessità colta di tutelare il diritto a sentirsi di Sinistra e Libertà. Occorre organizzare le lotte e per far questo bisogna coltivare il pensiero politico autonomo della Sinistra; conclude il suo intervento parlando del dramma della scadenza della cassa integrazione e preludendo al cambiamento della società.
•Nichi Vendola: il suo questa volta è stato un discorso tattico volto a cucire e ricucire i rapporti con le altre forze in campo, diceva: “Non possiamo essere impazienti nella fondazione ma occorre rispettare i tempi della conoscenza reciproca per evitare i vizi di forma di un partito nascente. Che non sia quindi un partitino, prima il progetto politico entro natale e poi la fondazione del partito. Il partito della Sinistra italiana.”
Tutti in piedi………………………………………………………………………………

di Angelo Cleopazzo

1 commento:

  1. resoconto puntuale, attento e chiarissimo, adesso ci tocca trasformare gli entusiasmi in azione, ci tocca far vivere l'entusiasmo arginando i tatticismi e le vecchie logiche, ci tocca realizzare il nuovo modo di far politica che da tanti mesi verbaliziamo e che adesso deve diventare realtà tangibile. Sembra tanto facile ma non lo è, sol una collettività rinsaldata nell'unità potrà riuscirci. Insieme, proviamoci
    Natty

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