Il 31 agosto, quasi due milioni di bambini israeliani sono tornati a scuola. Ma non tutti sono riusciti a entrare in classe.
Per tre giorni, infatti, è andato avanti un braccio di ferro tra le famiglie di ottanta bambini, figli di immigrati etiopici, e le autorità delle scuole religiose del quartiere di Petah Tikvah, dove le famiglie sono state da poco trasferite.
Le scuole spiegano che i bambini non sono ancora ebrei a tutti gli effetti, e quindi non è possibile iscriverli.
Il caso è stato molto discusso e analizzato sulla stampa. Ma secondo Gideon Levy la vicenda è molto semplice, ed è solo la punta di un iceberg: “La nostra è una società razzista”.
da Internazionale
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