Felpe nere, sì, e una grafica "di carattere", proprio come quella del Ventennio. Ma anche una t-shirt, indossata da uno di loro che impugna la pala da muratore, che ironizza sull´essere "squadristi hard core". I cinquanta dell´ex convento occupato di Salita San Raffaele a Materdei sono studenti medi e universitari e si identificano negli iscritti di CasaPound, che definiscono "soggetto giuridico registrato al tribunale di Roma": il movimento dei giovani fascisti del nuovo millennio (www. casapound. it).
Una destra estrema (anche se loro minacciano querele «a chi dice che siamo di destra») che per molti è preoccupante. Vicina alle aggressioni omofobe, al razzismo, ai fenomeni di intolleranza. Loro rispondono no a tutto e oppongono a chi vuole mandarli via un progetto "sociale", fatto di doposcuola, sport e lezioni di informatica per i bambini del quartiere, di una casa per gli studenti («dopo che quella sopra via Foria è stata data al Formez e abbandonata»).
Luciano Schifone li ha difesi in consiglio comunale parlando contro i "due pesi e due misure di chi lascia stare i centri sociali di matrice politica diversa». Mercoledì prossimo su Televomero ribadirà il concetto insieme a Pietro Diodato. Li difende, sia pure in contraddizione, il Pdl, contrario a tutte le occupazioni. Tutti gli altri vogliono vederli fuori dall´enorme edificio di proprietà del Comune. Un convento che il quartiere Materdei ricorda ospedale militare e poi ospizio per anziani, che risulterebbe inagibile, e a vederlo dall´ingresso pare certo, ma che sette anni fa curiosamente fu ristrutturato a sandwich: di tre piani, primo sopra l´ammezzato e secondo sono pronti per essere abitati, con infissi e sanitari. Il resto sembra che cada a pezzi. Domani Materdei ospiterà il concerto della rete antirazzista nella piazzetta della metropolitana, intervengono Arcigay, Arcilesbica, e l´associazione di quartiere. L´obiettivo è anche la protesta contro CasaPound.
Ieri il candidato alla segreteria regionale del Pd Enzo Amendola ha chiesto in una lettera di "liberare l´ex convento, quarto centro sociale di militanti di estrema destra in Campania dopo Salerno, Avellino e Cesa" e ha definito l´occupazione "un segnale preoccupante per chi crede che l´antifascismo sia un dovere di ogni libero cittadino". Lettera aperta anche da Alfonso De Vito, del centro sociale Insurgencia a San Rocco: «Guardiamo con preoccupazione all´insediamento in una struttura comunale di una organizzazione dichiaratamente neofascista che sostiene l´eugenetica e organizza convegni sui "contributi storici del fascismo all´igiene mentale e razziale". Chi si assume le responsabilità che con simili modelli si possa gestire una struttura comunale?».
Si associano il presidente dell´Anpi Antonio Amoretti, il segretario regionale Cgil Michele Gravano, Andrea Morniroli di Cantieri sociali, Enzo Esposito presidente dell´Opera nomadi, Elena Coccia, Maurizio Mascoli, segretario regionale Fiom e il fotografo Luciano Ferrara. «In consiglio comunale - spiega il consigliere comunale di Sinistra e libertà Francesco Minisci - abbiamo spiegato che il problema non sarebbe l´occupazione in sé: chi ha un obiettivo sociale ben venga. Ma gli occupanti, dopo aver assicurato che avrebbero usato un nome diverso, hanno denunciato un agguato da parte dei centri sociali. Eppure sappiamo che non c´è alcuna intenzione da parte dei centri di creare tensione».
CasaPound dice che la notte tra il 24 e il 25 cinquanta militanti dei centri sociali con i caschi in testa hanno tentato di aprire il portone e, dopo aver affisso manifesti, sono andati via. «Per me - aggiunge Minisci - se prendono le distanze da CasaPound, possono restare. Mi spiace che il Pdl, che finalmente ha individuato un capogruppo serio come La Mura, oggi è vicino a elementi di estrema destra difesi da Schifone».
(27 settembre 2009)
http://napoli.repubblica.it/dettaglio-inviato?idarticolo=repnapoli_1732041&idmessaggio=1519141#commentatutti
da Antifa di Stella Cervasio
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