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martedì 22 settembre 2009

Honduras, rientro di Zelaya: il governo golpista impone il corpifuoco, ma la gente invade le strade

In attesa dell'arrivo dell'Osa, la gente si è riversata nelle strade per appoggiare il presidente legittimo. Ma il governo dispiega l'esercito e impone il coprifuoco

Alla notizia che il presidente legittimo Manuel Zelaya è riuscito a entrare a Tegicigalpa e che si trova nell'ambasciata brasiliana, il governo de facto ha reagito imponendo il coprifuoco. Questo per cercare di fermare il continuo afflusso di gente che risponde alla chiamata di Mel, il quale ha chiesto loro di scendere in strada e aiutarlo a riprendere pacificamente il filo costituzionale. Un coprifuoco che andrà dalle 16 ora locale (le 24 in Italia) alle 7 del mattino (le 15 italiane).Ma la gente ha continuato imperterrita a uscire per le vie della capitale, radunandosi intorno all'ambasciata del Brasile e alla sede dell'Onu, il tutto sotto il severo controllo dell'esercito, in assetto antisommossa, e vigilati dall'alto dai voli bassi degli elicotteri militari. Di qui l'ennesimo appello del presidente democraticamente eletto Zelaya agli uomini delle forze armate, un invito alla pace e a unirsi a lui. Secondo l'inviata di TeleSur la gente sta accorrendo da varie città del paese.
Ma il governo golpista non ci sta. Senza dichirazioni ufficiali sta manovrando nell'ombra per scongiurare la fine. Una ventina di uomini, per esempio, hanno raggiunto a casa un giornalista della nota radio Globo, intimandogli con la forza di smettere di diffondere quanto sta realmente accadendo intorno a Zelaya. Un atteggiamento, l'ennesimo, che rivela la natura del governo di Roberto Micheletti. Le aziende che controllano le telecomunicazioni e che reggono da sempre i golpisti, per dirne un'altra, hanno deciso di boicottare la rete telefonica e complicare il passa parola sul rientro di Mel. Ma la gioia e la speranza degli honduregni non ha mai avuto fine e difficilmente sarà arginata da trucchi meschini. I manifestanti hanno infatti dichiarato che resteranno per le strade il tempo necessario per proteggere la dignità del presidente, ma non nascondono di essere preoccupati per quello che potrebbe succedere tra poco, avendo a che fare con governanti golpisti senza scrupoli e pronti a tutto.

da PeaceReporter

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