La nostra voce dal cuore del paese centroamericano piegato dal golpe racconta un weekend nelle strade di Tegucigalpa, tra marce e zig zag tra militari e polizia. E intanto il governo sospende le libertà costituzionali e minaccia il Brasile
Sabato, 27 settembre 2009. Tegucigalpa, Honduras, 91° giorno di dittatura
ciao ciao,
stavolta scrivo davvero velocemente e molto preoccupata!
la marcia é stata grandiosa e bella come sempre, qualche momento di tensione davanti all'ambasciata brasiliana, ma nulla di serio. Nel pomeriggio c'e stata una enorme carovana di veicoli che ha sfilato per la cittá e specialmente intorno all'ambasciata brasiliana. All'improvviso annunciano in cadena nacional che il coprifuoco sará dalle 18 fino alle 6 di domattina.
Ora siamo in una casa di amici in un quartiere periferico, doveva esserci un concerto sfidando il coprifuoco, ma il quartiere é stato militarizzato quindi ci siamo dovuti rifugiare in questa casa, siamo una 20ina aspettando che passi la notte e sperando che i militari non sfondino la porta (cosa che difficilmente succederá!). Comunque anche se lento c'é l'internet quindi faremo a turno tra i noi venti per raccontare e inviare quanto sta succedendo...
ma le notizie peggiori arrivano dai dintorni dell'ambasciata del Brasile, pare che sia moltiplicata la presenza di militari e polizia, sono stati bloccati gli unici media non golpisti, si teme che stanotte possa succedere qualcosa di terribile al presidente...
ci sentiamo domani... se ci sará elettricitá... sennó dopodomani
un abbraccio dall'Honduras che resiste
Il giorno dopo, l'elettricità c'era, e puntuale è arrivata anche la mail della nostra voce dall'Hondaras che resiste.
Domenica, 28 settembe 2009. Tegucigalpa, Honduras, 92° giorno di dittatura
"Come sempre scrivo correndo...
Ieri sera alla fine ci è andata bene, la notte è passata senza problemi peró con molta tensione, ovunque.
La pazzia di questa gente non ha limiti... in cadena nacional ieri sera hanno dichiarato praticamente guerra diplomatica al brasile e a tutto il mondo! Hanno dato 10 giorni di tempo al Brasile per definire la sua posizione nei confronti di Zelaya (o dichiarano di concedergli l'asilo politico o lo consegnano alle forze dell'ordine golpiste ndr)... hanno alzato il tono specialmente contro Spagna, Messico, Usa e Venezuela. Oggi poi mentre si stava svolgendo l'assemblea del frente, è arrivata la noticia che all´eroporto sono stati bloccati alcuni delegati della OEA (3 della Spagna, 1 della Colombia e 1 statunitense) e non si sa ancora se li hanno rispediti ai loro paese d' origine o se si trovano rinchiusi da qualche parte...
Inoltre sempre oggi hanno pubblicato un decreto esecutivo che sospende per 45 giorni i diritti individuali, Art 69, 72, 78, 84 della Costituzione, ossia il diritto alla libertá personale, libertá d'espressione, libertá di associazione, libertá personale relativa alla detenzione.
In effetti tutti questi diritti sono stati sospesi dal 28 di giugno, peró non erano mai stati dettati da un decreto legge (che vi invieró domani).
A questo punto i golpisti si stanno buttando da soli più che mai dentro a un abisso senza fondo e senza ritorno.
Alla lista dei martiri si sono aggiunte due persone, una ragazza di 24 anni, Wendy, con seri problemi respiratori che é morta a causa dei gas lacrimogeni e un ragazzo a cui hanno sparato, lui é nipote del propietario di Canale 36, l'unico veramente antigolpista!
L'assemblea si é tenuta nella sede di uno dei sindacati piu belligeranti del paese, lo STIBYS, lí hanno portato il corpo di Wendy dove tutti l´hanno potuta salutare e suo marito ha fatto un discorso veramente commovente dando coraggio a tutti e tutte nel continuare a lottare, cosí stavano facendo lui e Wendy, per una Honduras libera e per la costituente.
Verso sera siamo tornati nel quartiere di ieri notte e abbiamo partecipato a una marcia spontanea organizzata dai giovani del barrio. Inizialmente le persone non erano molte, ma al secondo giro si é aggiunta molta gente, al terzo molta altra... insomma dopo una mezz'oretta la marcia era grandissima e gli slogans contro il golpe e i golpisti si ascoltavano sicuramente anche alla posta della polizia... ma per fortuna non ci sono state aggressioni, anche perché il tutto è terminato poco prima delle 21 ora dell'inizio del coprifuoco. É stato molto bello vedere come la gente si è animata a ogni giro intorno al quartiere e si è aggiunta alla caminata, perdendo la paura e gridandolo! Tutti già sapevano del decreto legge che citavo prima, ma questo non li ha fermati!
Termina il Giorno 92 di resistenza, domani saranno 3 mesi di lotta che si celebreranno con una ennesima marcia e probabilmente con un atto di accompagnamento alla familia di Wendy durante il funerale.
Testo raccolto da Stella Spinelli
da PeaceReporter
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