di Andrea Scarchilli
Sul caso delle inchieste pugliesi che hanno coinvolto, in particolare, l'ex assessore alla Sanità della giunta Vendola, intervista al dirigente di Sinistra e libertà Alfonso Gianni. L'inconsistenza delle inchieste giudiziarie, il complotto politico contro il governatore pugliese, orchestrato da una parte del Pd che vuole, in vista delle elezioni dell'anno prossimo, "rimescolare" la coalizione. Coinvolgendo l'Udc e, forse, la formazione della Poli Bortone
Ritieni anche tu, come Vendola, che le inchieste condotte dal pm Digeronimo, che hanno colpito in particolare un assessore della giunta Vendola, siano condotte con modalità sbagliate e clamore eccessivo?
Direi di sì, soprattutto perché non si vedono gli addebiti concreti. Tuttavia io penso che il fatto principale non sia l'inchiesta ma il dato politico: non siamo di fronte a un complotto giudiziario ma un complotto politico, questo sì. E mi sembra molto evidente.
Chi sono i protagonisti del complotto?
Ha diversi attori. Naturalmente c'è la destra berlusconiana, ci mancherebbe altro. La Puglia è la Regione emblema di una parziale rinascita economica del Mezzogiorno, simbolo di una modernizzazione del Sud: perciò un terreno di conquista ambito per il disegno berlusconiano. C'è pure anche la posizione specificata da una dichiarazione "ante litteram" da parte di Francesco Boccia, l'esponente del Partito democratico sconfitto nelle primarie proprio da Vendola.
Cosa diceva Boccia in quella dichiarazione?
Dava un giudizio, immotivato, di governo pessimo da parte della giunta Vendola. Stava, evidentemente, cercando di preparare le cose per la sostituzione di Nichi Vendola alla leadership di una prossima eventuale coalizione alla guida della Regione a partire dal prossimo anno.
Una coalizione che dovrebbe, quindi, avere una fisionomia diversa da quella messa assieme da Vendola. Con quali "new entry"?
L'Udc e forse anche la formazione di Adriana Poli Bortone. Si pensa così di contrastare la rivincita di Fitto attraverso un'operazione gattopardesca di occupazione del centro. E' chiaro che il nemico principale di un'operazione come questa è Vendola, sia per la speranza di cambiamento che ha suscitato che per quello che dal punto di vista politico rappresenta. Dopo di che, se la giunta Vendola va valutata per i risultati che ha conseguito, c'è una certa ingenerosità anche a sinistra. C'è chi non si rende conto della complessità di un governo in una situazione come quella pugliese nell'Italia di oggi. Non tutte le cose si possono subito fare con gli altri che ti stanno a guardare. E' una lotta continua, direi per utilizzare un termine antico che fai da una posizione di forza (quella del governo) che non è, nello stesso tempo, una posizione di forza assoluta: ci sono poteri consolidati e annidati nell'economia territoriale che ti si oppongono. Da alcune parti puoi ottenere risultati subito, da altre meno.
Per esempio?
Mi pare che il caso della sanità sia l'esempio in cui la vischiosità degli interessi economici e anche una certa modalità da parte da alcuni a prestarsi a fatti corruttivi richiede ben altro sforzo per essere combattuta. D'altra parte, si sa, nel mondo moderno la sanità è un grande terreno di scontro di classe. Basta prendere il caso degli Stati Uniti per rendersene conto.
Ma Vendola ha delle responsabilità?
Dal punto di vista giudiziario, sicuramente no, e la considerazione è rafforzata dal fatto che lo conosco personalmente. Dal punto di vista politico, vale quanto ho detto prima: su alcuni punti la giunta si è qualificata molto bene, su altri c'è ancora molto lavoro da fare. La questione della sanità rientra tra questi, e che Vendola se ne sia accorto è evidente anche nel processo di rinnovamento della giunta che a un certo punto ha intrapreso. E' stato criticato per la bruschezza con cui lo ha fatto, e a farlo sono gli stessi che gli rimproverano, oggi, di essere la bella addormentata nel bosco. Come si vede, gli argomenti vengono girati oggi a seconda delle convenienze. Io penso, però, che per quanto si possa guardare in termini sereni e persino smaliziati all'operato della giunta, il segno positivo è netto nel complesso di quanto si è fatto, soprattutto in relazione alle passate legislature. Se la sinistra non è in grado di sostenere questa giunta e il suo principale protagonista, si suicida.
Vendola sta rischiando o è ancora in sella, in vista delle elezioni del prossimo anno?
Per quello che capisco io è in sella con parecchi disarcionatori attorno.
Qualche nome?
Non faccio parte del'entourage di Vendola in senso stretto e non voglio intromettermi nei problemi politici pugliesi, ma mi pare di capire dalle dichiarazioni pubbliche che questo Boccia è, con tutta evidenza, una punta di lancia contro Vendola. Quanto Pd ci sia dietro lui, questo si vedrà nella sede congressuale, quando le carte verranno tutte scoperte. E' evidente da ora, tuttavia, che quella componente che si identifica in lui, o che lui usa o che pensa di usare, è uscita alla luce del sole.
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