"Andrini, ora Alemanno revochi la nomina"
Parla l´altra vittima del raid neofascista. Il Pd chiede spiegazioni. Il sindaco: "È ormai riabilitato"
«Questa nomina è una beffa, per me e per tutti: rimandiamo a casa gli "ex" nazisti come Andrini». Vent´anni fa, nel 1989, Giannunzio Trovato era «disteso all´entrata del cinema Capranica con diversi giovani che continuavano a colpirlo», come raccontò un testimone nella requisitoria del processo che condannò Stefano Andrini a 4 anni e 8 mesi per tentato omicidio. Non gli basta, l´indignazione per la nomina di Andrini ad amministratore di Ama Servizi Ambientali.
Quel sentimento espresso ieri da Andrea Sesti, l´altra vittima che come lui finì in ospedale con la scatola cranica fratturata per «la violenza e la ripetizione dei colpi» che provocarono «la fuoriuscita di sostanza celebrale devitalizzata», non è sufficiente: «L´indignazione - dice - è un sentimento buono per un trafiletto. E il piagnisteo della vittima mi fa orrore quanto il potere di chi la costringe a rimanere tale. Sono arrabbiato, piuttosto. La rabbia dura una vita, si trasforma e si adatta alle situazioni, ma non fa dimenticare. Andrini ha un curriculum che fa rabbrividire».
Trovato, che oggi è operatore in un centro disabili, chiede una reazione forte: «È un´occasione per levare un coro di indignati vade retro da parte di una sinistra disorientata. Queste persone, questo governo... li abbiamo voluti con le nostre scelte e con le nostre paure. Ricominciamo da noi stessi, solo cosi rimanderemo a casa gli "ex" nazisti come Andrini e gli ex fascisti come il sindaco Alemanno».
E continua a crescere l´ondata di proteste per la prestigiosa nomina dell´ex naziskin, arrestato anche per un´aggressione nel ´94 e trovato con una pistola e un tirapugni in casa. Lo conosce bene anche la Digos: in un´informativa alla procura del ´07 lo cita come intestatario del sito degli Irriducibili definendolo «il noto Andrini Stefano, conosciuto per la sua pregressa militanza nei gruppi estremistici di destra». Il capogruppo del Pd, Umberto Marroni, chiede l´intervento di Alemanno: «Si adoperi per la revoca di una nomina inopportuna e inadeguata». Ma all´ennesimo giorno di passione, il sindaco replica da Lourdes: «Non sta a me, sarebbe illegittimo. C´è l´autonomia del cda dell´Ama, e non ci sono motivi concreti per farlo. Andrini è ormai incensurato ed è già stato ampiamente riabilitato. Ho chiesto spiegazioni, me le hanno date e ne ho preso atto. L´ad Panzironi mi ha detto che in questi mesi ha dimostrato una grande efficienza manageriale».
http://roma.repubblica.it/dettaglio/andrini-ora-alemanno-revochi-la-nomina/1710725
di Paolo G.Brera da Antifa
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