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venerdì 7 agosto 2009

Vacanze a Pyongyang

Conclusa la visita lampo di Bill Clinton in Corea del Nord e liberate le due giornaliste di Current.tv, è stato reso noto che l’ex presidente statunitense è volato a Pyongyang in qualità di “privato cittadino”, a bordo di un aereo di proprietà di un suo ricco sostenitore e senza alcun esponente governativo a bordo. Christofer Beam su Slate allora si è chiesto: se Clinton può andare in Corea del Nord, posso andarci anch’io? La risposta è sì, ma il viaggio sarebbe alquanto particolare.

“Per andare in Corea del Nord serve un visto. Se siete americani, il dipartimento di stato raccomanda di richiedere il visto tramite il rappresentante nordcoreano alle Nazioni Unite. Ma è comunque più facile ottenere il visto mediante una delle agenzie turistiche accreditate, come l’Asia pacific travel (l’unica americana) e la britannica Koryo tours. Per chiedere il visto bisogna compilare un modulo, a cui allegare copia del passaporto e due fotografie. L’agenzia turistica invia la documentazione al governo, perché sia esaminata: l’intero processo dura circa un mese. L’ingresso nel paese vi può essere negato per qualsiasi ragione, quel che è certo è che non entrerete mai se nel modulo avrete scritto che fate il giornalista. Nel caso la richiesta di visto venga accettata, agli americani è consentita una permanenza di soli cinque giorni, e durante il periodo dell’Arirang Festival, i ‘giochi di massa’ celebrativi del regime. I cittadini occidentali ma non statunitensi possono entrare in Corea del Nord durante ogni periodo dell’anno e possono restarci fino a dieci giorni”.

Un amico inseparabile
Ma non è finita. “I viaggiatori stranieri in Corea del Nord sono costantemente sorvegliati. Una volta arrivato in aeroporto, incontrerai una guida turistica governativa che starà con te per tutta la durata del viaggio. La guida può confiscarti qualsiasi cosa lui consideri pornografico, nonché qualsiasi materiale di tipo religioso che potrebbe essere usato per fare proselitismo. In aeroporto dovrai lasciare il tuo telefono cellulare e consegnare il passaporto alla guida. Una volta fuori, sarai portato in albergo: o al Koryo o al Potanggang, gli unici due alberghi in città dove è possibile guardare la Cnn”.

“Anche le visite in città sono severamente sorvegliate, e seguono sempre lo stesso percorso: dalla Juche Tower, che commemora il compleanno di Kim il-Sung, al Korean central history museum, che racconta la storia della nazione, ovviamente dal poco convenzionale punto di vista dei suoi dittatori. Andare in giro senza guida e rivolgere la parola ai nordcoreani è severamente proibito. Se provi a parlare a un cittadino del posto, la guida ti denuncerà alle autorità. Se non lo fa, qualcun altro potrebbe denunciare la guida. Se scatterai delle foto, soprattutto se metterai nell’obiettivo strutture governative o militari, la tua macchina fotografica sarà confiscata. Se sei statunitense poi, non esiste alcuna ambasciata a cui rivolgersi in caso di emergenza. L’ambasciata svedese, però, fornisce alcuni servizi basilari ai cittadini americani”. A quelli abbastanza coraggiosi da aver voglia di sottoporsi a una vacanza del genere.

da Internazionale

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