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lunedì 10 agosto 2009

RONDE LEGHISTE A CASAL DI PRINCIPE

Le ronde leghiste nel territorio del clan dei Casalesi. Non si tratta di uno scherzo. Il sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano del Pdl è l’unico tra i sindaci campani ad avere accolto la proposta padana. Ma come reagirebbero gli affiliati a ’o sistema se in futuro si trovassero tra i piedi i city angels? "Me ne frego di come reagirebbero i camorristi - spiega il primo cittadino - qui rischiamo ogni giorno e non abbiamo certo paura di mettere in strada dei controllori della sicurezza, anzi." Salvo poi specificare. "La camorra è un problema più grande. Non potremmo essere così sciocchi da pensare che le ronde possono sconfiggerla. Le ronde non servirebbero per la criminalità organizzata che ha interessi fuori da Casal di Principe, ma per l’immondizia e l’abusivismo edilizio. Qui esiste un problema di viabilità, c’è ancora tanta immondizia per le strade, abbiamo bisogno di vigili e di qualcuno che controlli dove le persone vanno a sversare i rifiuti illecitamente. Serve anche un grosso aiuto per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio." Insomma per il sindaco le ronde a Casal di Principe servono per la monnezza e gli abusi edilizi. Nessun problema di droga e furti. Parola di Cristiano. Il primo cittadino però ammette che le forze dell’ordine non riescono ancora a tenere il controllo del territorio. "Non penso alle ronde come alle figure di sceriffi, ma a vigili o agenti della protezione civile impegnati per questo, potremmo pensare ad un incentivo economico per loro, per la salvaguardia del territorio." Il sindaco giovedì aveva chiesto poteri speciali per la microcriminalità, ma poi ha elogiato l’operato delle forze dell’ordine. E le ronde per avvistare punti di spaccio come al Nord? "Qui tranne alcuni ragazzi neri, lo spaccio non si vede. Casal di Principe ha vissuto in passato momenti di grande ghettizzazione, quando la camorra ammazzava le persone per strada, ma adesso la situazione sta cambiando anche grazie ai messaggi lanciati da Roberto Saviano. I problemi rimangono altri: viabilità, l’asfalto sulle strade e immondizia." Il sindaco preferisce non parlare del coprifuoco che permane nel comune casertano nonostante i riflettori accesi dall’autore di Gomorra. Tante ancora solo le centrali dello spaccio nei dintorni della cittadina. La camorra continua ad usare Casal di Principe come fortino. "La camorra si è internazionalizzata - spiega ancora il sindaco - non si nasconde più qui." E’ notizia di mercoledì però l’arresto di latitanti Casalesi tra Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa. Ed è solo del 13 luglio la cattura proprio a Casal di Principe di Ernesto De Luca, fedelissimo del boss Antonio Iovine. La camorra continua a vivere a Casal di Principe. L’accordo sulla stazione unica appaltante per il controllo sull’intromissione dei clan negli appalti pubblici, cui ha aderito il comune di Casal di Principe, è uno strumento importante. Ma a cosa serve in un territorio che è rimasto deserto e pensa di risollevarsi con l’aiuto delle ronde?

di Ilaria Urbani da Il Manifesto

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