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martedì 4 agosto 2009

RIVOLTA NEL CARCERE DI LUCCA

Lucca, 3 agosto 2009 - Infatti, una rivolta di detenuti per protestare contro il sovraffollamento, il caldo torrido e le scarse condizioni igieniche non è una cosa che succede tutti i giorni. Se ne sono accorti anche gli abitanti delle case della zona, che, nel cuore della notte, sostanzialmente dalle 22 all’1,30, hanno udito fischi, colpi, grida, un corri e fuggi accompagnato da tutta una serie di imprecazioni. Ma che cosa, realmente, è accaduto? Secondo una prima, sommaria ricostruzione, 78 detenuti improvvisamente hanno cominciato a lanciare di tutto - dalla frutta alle bottiglie, dai fornellini ad altre suppellettili contenute nelle celle - contro gli agenti di custodia intervenuti per cercare di calmare gli animi. Come se non bastasse, gli stessi detenuti hanno anche appiccato il fuoco alle lenzuola e ai materassi con l’obiettivo di accendere focolai che impedissero l’avvicinarsi della polizia penitenziaria e, soprattutto, causassero più danni possibili.



Ci sono stati momenti di tensione anche perché alcuni agenti sono stati centrati e sei di loro hanno dovuto farsi medicare al pronto soccorso. Infatti, l’auto medica del 118 è dovuta intervenire con l’ausilio di tre medici e altrettanti infermieri sia a causa delle ferite, sia pure lievi, ma, in particolare, per alcuni che hanno riportato principi di intossicazione, dovuti all’uso, per spegnere il fuoco, degli estintori da parte del personale del carcere. Le autorità, ovviamente, tendono a minimizzare, ma la protesta ha dato il via a una sorta di battaglia che soltanto dopo una lunga ed estenuante trattativa è stata sedata. Con quali garanzie, da una parte e dall’altra, non si sa. L’episodio non fa altro che portare acqua al mulino di coloro che, da tempo, sostengono l’inadeguatezza logistica e urbanistica di un carcere all’interno delle mura, con un affollamento decisamente alto rispetto alla bisogna. Da ricordare anche che l’anno scorso fu chiusa, ma non solo a Lucca, una sezione dell’edificio con conseguente riduzione dello spazio disponibile. Sono anni che si parla di una nuovo localizzazione per il carcere, ma ancora non si è visto alcunché di concreto. C’è, purtroppo, anche un aumento esponenziale della microcriminalità, legata, soprattutto, alla sempre più numerosa presenza di detenuti extracomunitari che, ormai, costituiscono la maggioranza e con l’incremento dei reati contro il patrimonio e lo spaccio di sostanze stupefacenti, quest’ultimo in mano ad albanesi e maghrebini.

di Aldo Grandi da toscana.indymedia

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