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giovedì 20 agosto 2009

Nardò, caos nel PD: richiesta di commissariamento del circolo locale

Nel caos politico neretino, si aggiunge l’ammutinamento del direttivo del Pd locale, in cui ben otto membri hanno ravvisato ed espresso la propria estraneità rispetto alle scelte e alle posizioni del partito, assunte nella crisi della giunta Vaglio. Il direttivo, infatti, non sarebbe stato convocato e chiunque ha espresso una posizione nella vicenda, lo avrebbe fatto solo a titolo personale, scavalcando la segreteria. Patata bollente doppia, dunque, quella che passa nelle mani del segretario provinciale, Salvatore Capone, che potrebbe anche commissariare il coordinamento cittadino.
DI SEGUITO LA LETTERA

A chi ci chiede, sapendo che siamo nell’organismo direttivo del PD, quale sia stata la posizione ufficiale del nostro partito nella recente crisi amministrativa rispondiamo, tra l’incredulità dell’interlocutore: non lo sappiamo!
E in effetti non sappiamo nulla che ognuno di noi non abbia appreso dalla stampa né riusciamo a capire, come tantissimi altri cittadini, le ragioni “politiche” di quanto avvenuto. La posizione ufficiale del Pd di Nardò non c’è perché l’organismo deputato a formularla non è stato mai convocato.
Chi parla lo fa a titolo personale e anche la segreteria cittadina non rappresenta più nessuno. Nella disastrosa conclusione della crisi amministrativa il PD ha sicuramente la grave responsabilità di non aver parlato con una voce unitaria e trasparente, al sindaco e alla cittadinanza. Per parlare pubblicamente bisogna avere qualcosa da dire, senza provarne imbarazzo.
Gli spostamenti di “pedine” e i rimpasti si suggeriscono, invece, bisbigliando nelle orecchie. Abbiamo ripetutamente chiesto al Presidente e alla Segretaria la convocazione del coordinamento cittadino, ricevendo risposte sconfessate dai fatti, talvolta nessuna. Lo stesso trattamento è stato riservato ai Giovani Democratici che hanno chiesto di discutere una loro proposta. Conserviamo tutto il carteggio e possiamo provare facilmente quanto affermato. Tutto ciò non accade per la prima volta. Durante la crisi amministrativa dell’anno scorso, i “capi locali” del partito hanno evitato di convocare il direttivo durante la crisi, limitandosi a chiamarlo per ratificare decisioni già prese.
Eppure, per evitare il ripetersi di una simile assurda situazione, abbiamo approvato un regolamento interno al circolo che prevede che

(il coordinamento) nomina, su proposta del segretario, le delegazioni per le trattative con le altre forze politiche di maggioranza e opposizione e con il sindaco, fissando i termini del mandato.
Le delegazioni sono composte, di norma, dal segretario, dal capogruppo consiliare, da un consigliere nominato dal gruppo consiliare stesso e da un membro espresso dal coordinamento.
Chi disattende le proprie regole delegittima il ruolo che ricopre. Non siamo sorpresi dal comportamento di chi “capeggia” il PD locale. I due gruppi che si contendono il potere litigano decimando la segreteria, presentano liste elettorali separate (con l’unico risultato di frazionare gli stessi voti e non far eleggere nessuno) ma evidentemente né a l’uno né a l’altro conviene riportare la discussione dove si rischierebbe di dover rispondere a domande scomode. Adesso è momento dello scontro aperto, scontro privato, che è rimasto nel silenzio finché la parte soccombente non ha capito di essere tale. A tutto si è pensato fuorché convocare il proprio direttivo.
Visto il comportamento di Presidente e Segretaria, avevamo rivolto un appello ai componenti il coordinamento, per chiedere di convocarci e discutere le ragioni (per noi incomprensibili) della crisi e la linea politica da tenere. Siamo più di 40 ma abbiamo ricevuto due risposte, una sola di appoggio alla proposta. Solo un forte intervento della Segreteria Provinciale, peraltro messa al corrente da noi stessi in tempi non sospetti della situazione di intollerabile degrado del Pd neritino, può riportare il circolo di Nardò al suo normale funzionamento.
Commissariare il circolo può essere solo un bene per la sua democrazia interna. In questo momento ci è permesso solo comunicare a mezzo stampa e non abbiamo modo di far sentire la nostra voce all’interno del partito. A chi ci chiede, giustamente, che ci stiamo a fare possiamo solo rispondere che riponiamo l’ultima speranza nel congresso del prossimo autunno e nel rinnovamento della classe dirigente locale del PD. Le illustri defenestrazioni regionali possono dare anche una mano. Se questo non avverrà non ci resterà che restituire la tessera.

Giorgio Metafune, Rina Calignano, Genoveffa Giuri, Rocco Luci, Grazia D’Adamo, Cosimo Sasso, Giuliana Schirosi, Rino Giuri

3 commenti:

  1. la crisi che investe il partito democratico è certamente crisi assoluta di democrazia interna e di rappresentanza.
    Troppe volte ho potuto constatare che in questa barbara Nardò le persone di buona volontà non riescono e non possono esprimersi.
    Vorrei che questa gente piena di buone idealità e di buone maniere possa un giorno affrancarsi da questi giochi di potere e da contorsionismi intimi.
    Come fa gente per bene a vivere in queso pd?
    Credo che la migliore formula per potersi liberare dal giogo degli affaristi senza quartiere,sia quello di costituire una piattaforma reale di gente onesta, di sinistra, che vuole autonomamente e coscientemente fare politica per liberare Nardò dalle molteplici oppressioni che la attanagliano.
    BASTA DELEGARE,QUESTA è LA STAGIONE DEL COSTRUIRE INSIEME.

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  2. ma tu chi sei?????

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  3. Cleopazzo angelo, Movimento per la sinistra di Nardò

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