HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

venerdì 7 agosto 2009

Gasparri: "Vendola va interdetto" Il governatore lo cita per danni

Aspro scontro sull´inchiesta tra il capogruppo Pdl al Senato e il presidente

Gasparri: «Interdizione dai pubblici uffici per Vendola». E il governatore pugliese cita per danni il capogruppo del Pdl al Senato. E´ stato questo l´epilogo dell´ennesimo scambio di insulti e accuse a mezzo agenzia di stampa che ha coinvolto ieri Maurizio Gasparri e Nichi Vendola.E´ dal 19 maggio scorso che il capo dei senatori del Popolo della libertà ha puntato Vendola. Ospiti insieme della trasmissione Ballarò passata alla storia della tv per il "vaffa" che il governatore pugliese si lasciò sfuggire in diretta nazionale. L´invito, naturalmente era rivolto a Gasparri che il giorno dopo querelò il leader di Sinistra e libertà. Ieri Vendola ha pareggiato i conti, citando per danni l´ex ministro di An.

Di buon mattino, poco prima delle 10, incontrando i giornalisti Gasparri aveva dispensato l´accusa quotidiana nei confronti del presidente della Regione Puglia. Per l´occasione ha tratto spunto dalle dichiarazioni di Vendola pubblicate ieri dai quotidiani: «Non sono indagato né mai lo sarò».

Per il presidente dei senatori del Pdl è stato un assist perfetto: «Se la magistratura barese di fronte allo scempio della sanità pugliese fatto dalla sinistra, esita nell´indagare il presidente della giunta, Vendola non potrà evitare la sua interdizione. Delle due l´una - ha detto Gasparri - o Vendola è coinvolto nel disastro, come ci appare evidente essendo la sanità la sostanza del potere regionale, o non si è accorto di nulla, ipotesi risibile, e allora la sua palese inadeguatezza a ruoli pubblici dovrebbe portare ad un suo formale esautoramento. Speriamo che compagni e parenti dei compagni travestiti da magistrati non impediscano questo epilogo».

Di fronte a questa ennesima dichiarazione diffamatoria Vendola non ha esitato a ricorrere alle carte bollate e ha citato per danni Maurizio Gasparri.

«Le sue accuse vergognose - ha sottolineato il governatore pugliese - sono la dimostrazione che per lui e i suoi accoliti sia inconcepibile l´idea che si possa svolgere una funzione istituzionale senza ricorrere al ladrocinio. In sostanza, per loro, o uno è fesso oppure è un delinquente». Accuse che Vendola vuole tenere entrambe lontane da sé: «Gasparri piuttosto dovrebbe occuparsi maggiormente del marciume che emerge dall´inchiesta della procura barese e che coinvolge, senza alcun beneficio di inventario, una folta rappresentanza del rampantismo della destra locale».

Questo scambio di accuse, insulti e querele avvenuto tramite il taccuino e i registratori dei giornalisti è stato concluso ieri da una risposta di Maurizio Gasparri: «Se fosse meritevole di una replica, Vendola, noto utente del turpiloquio, gli direi che la sua gestione politica sta affondando sia sotto il profilo dei risultati che della moralità. Ma non merita repliche. I fatti sono chiari - ha sottolineato il capo dei senatori del Pdl - il caso Tedesco e il caso Vendola confermano il tracollo della sinistra. La sua arroganza e la sua certezza di impunità si fondano su una storia tutta da scrivere della magistratura pugliese. Ha poco da urlare. Si dimetta. E´ un fallito sotto il profilo politico e morale».

di Paolo Russo da RepubblicaBari

Nessun commento:

Posta un commento