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giovedì 6 agosto 2009

Costituzione, la Lega: ''Bandiere regionali accanto al Tricolore''.


Cambiare l'articolo 12 della Costituzione e affiancare al tricolore anche i simboli identitari di ciascuna regione. È la proposta di legge Costituzionale presentata dalla Lega Nord al Senato, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo. "L'articolo 12, comma 1 della Costituzione - si legge nella pdl presentata dalla Lega - riconosce quale simbolo della Repubblica italiana il tricolore. Nei principi fondamentali della Costituzione non e', viceversa, incluso alcun riconoscimento ufficiale dei simboli identitari che contraddistinguono le Regioni. Tale lacuna -spiegano i senatori della Lega nella loro proposta di legge- si rende, ad oggi, inammissibile, alla luce della sostanziale valorizzazione del ruolo politico ed istituzionale delle Regioni realizzata dalle piu' recenti riforme costituzionali. L'estensione dell'ambito materiale della competenza normativa regionale ha, infatti, trasformato la Regione in un ente territoriale dotato di una piena autonomia politica, favorendone cosi' in ultima istanza il rapporto diretto con i cittadini".

I parlamentari spiegano che ''in tale fase storica di ripensamento dell'assetto territoriale dello Stato in ambito interno ed a livello sovranazionale, è più che mai necessario recuperare i simboli identitari che, contraddistinguendo ciascuna realtà regionale, contribuiscono ad alimentare quel legame dei cittadini con il territorio che e' presupposto indispensabile di qualsiasi riforma federale dell'ordinamento''.

Tale consapevolezza trova un riconoscimento istituzionale nelle riforme degli Statuti regionali approvate dal 1999 ad oggi, che, si legge nella proposta legislativa, ''nei primi articoli hanno ufficialmente riconosciuto quei simboli che, per tradizione, storia e cultura contribuiscono ad identificare la Regione stessa''. In questa prospettiva di intervento, sostengono infine i senatori della Lega Nord, la proposta di legge costituzionale in esame ''intende inserire un secondo comma all'art. 12 Cost., finalizzato a riconoscere il rilievo costituzionale dei simboli identitari di ciascuna Regione, individuati nella bandiera e nell'inno''.

La proposta solleva però critiche a sinistra come a destra. "Il Tricolore costituisce un intangibile valore dell'unità del Paese, sulla proposta della Lega deciderà il Parlamento", afferma il presidente del Senato Renato Schifani.

Quelle della Lega sono ''tutte operazioni di propaganda, ma sono provocazioni da rigettare perché a lungo andare possono diventare pericolose''. afferma Gianclaudio Bressa, componente Pd della commissione Affari costituzionali della Camera. Bressa ricorda che gia' in passato, in occasione della polemica sulla lingua italiana, la Lega aveva avanzato una simile proposta, "anche se non in maniera cosi' scomposta". Bisogna respingere le tesi della Lega perche' c'e' il rischio, avverte, "che si crei assuefazione e si inneschi una escalation che tende a scomporre i valori fondanti di questo Paese, qual'è l'unita' nazionale", rimarca Bressa.

"Finché si parlava di federalismo, cioè della capacità di gestire le proprie risorse, abbiamo accettato la sfida, ma ora la Lega sta proprio esagerando", afferma il presidente dei senatori dell'Italia dei valori, Felice Belisario, ricordando che dal Carroccio sono arrivati "rigurgiti razzisti con le proposte di destinare vetture della metro ai soli milanesi e la guerra all'extracomunitario a prescindere dalla sua fedina penale. Ora - prosegue Belisario - un pericoloso ritorno al secessionismo. Oltre all'autonomia finanziaria arrivano le proposte di gabbie salariali, la polizia privata locale, cioè le ronde, e oggi, da un autorevole esponente come il capogruppo al Senato Bricolo, la proposta di inserire addirittura nella Costituzione la possibilità di bandiere e inni regionali. Ma esisterà ancora la Costituzione dopo tutto ciò?".

Sdrammatizza invece il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "Immagino già il clamore che i fessi della sinistra staranno mettendo in piedi, ma inviterei tutti a usare il buon senso e a sdrammatizzare. Io in questo momento mi trovo in Sicilia e da anni, nella spiaggia che frequento, sventola la bandiera della Trinacria. E' forse un problema? Per me no - dice Gasparri - non mi turba affatto e non credo che leda la dignità del Tricolore. Insomma, ribadisco, inviterei a sdrammatizzare anche perché ormai è prassi comune che a qualunque manifestazione civica sventolino insieme al Tricolore anche le bandiere delle Regioni e i gonfaloni dei Comuni".

Di "un pesce d'aprile fuori stagione" parla Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl, definisce l'annuncio del capogruppo leghista a palazzo Madama. "In un Parlamento composto da quasi mille persone -dice Capezzone - il 'festival' delle proposte di legge quantomeno stravaganti non chiude mai. Ma, andando alla sostanza, va ricordato che la Lega ha avuto in questi mesi un comportamento serio e responsabile, votando con noi quando si e' trattato di intervenire in aiuto di Roma, di Palermo, di Catania".

Ma la replica di Bricolo arriva a stretto giro di posta: "Questa non è una proposta di legge che va contro qualcosa o qualcuno ma chiede il riconoscimento delle bandiere e degli inni regionali per valorizzare simboli identitari che appartengono alle nostre comunità e sono un valore e una ricchezza per tutti''.

''Chi critica la nostra iniziativa sbaglia - prosegue - perche' le bandiere, cosi' come gli inni, sono un valore per tutti, sono una ricchezza per il nostro Paese, sono simboli in molti casi millenari che e' giusto riconoscere. E' un discorso che vale per la Regione Veneto ma anche per la Sicilia. Per questo le polemiche sono infondate e strumentali''. ''Ci sono numerosi Paesi europei, dalla Spagna alla Gran Bretagna, dove già c'è il riconoscimento dei loro simboli identitari. Noi - conclude Bricolo - si siamo semplicemente allineati, con la nostra proposta, a quelle legislazioni''.

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