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venerdì 14 agosto 2009

Biblioteca di Sarajevo: solidarietà a Sergio Blasi

Lecce (salento) - L’Associazione “Biblioteca di Sarajevo”, da sempre impegnata sul fronte della difesa dell’ambiente da inquinatori come Copersalento, esprime piena solidarietà umana e politica a Sergio Blasi, querelato per diffamazione dal Sindaco di Maglie, Antonio Fitto, e dalla stessa ditta.

(Biblioteca di Sarajevo) - Ancora una volta, in questi giorni, si è scatenata una campagna di disinformazione mirata a nascondere le reali responsabilità di quanto è avvenuto sul territorio magliese.

Infatti per l’ennesima volta ci tocca assistere alla propaganda subdola del Pdl di Maglie. A poche ore di distanza dall’uscita di un manifesto del PD che evidenziava la responsabilità del Sindaco Fitto, della ASL e dei Vigili del Fuoco in merito alla mancata AGIBILITÀ della Copersalento, il Pdl in risposta affiggeva un manifesto con cui: banalizzava l'assenza della AGIBILITÀ quasi fosse una sciocchezzuola superabile con una sanzione di 500,00 euro;
accusava il centrosinistra di complicità con la Coopersalento;
insinuava “amicizie” compiacenti con la presidenza dell’ARPA e della Provincia.
Lasciamo ad altri il compito di commentare questa gravissima insinuazione, annidata nelle virgolette con cui evidenziavano la parola amici, per limitarci a chiarire il rilievo che l'AGIBILITÀ assume nelle procedure amministrative di qualsivoglia struttura edilizia.

Il problema è estremamente grave in quanto già per ottenere l'AGIBILITÀ di una civile abitazione o di una semplice officina meccanica, di quelle comunissime esistenti nei nostri piccoli comuni, con un solo addetto che di solito è il titolare, è necessario produrre una serie di documenti.

Ricordiamo i principali: possesso di un normale permesso di costruire, di un suo collaudo statico depositato presso l’Ufficio del Genio Civile, di uno specifico accatastamento, del progetto elettrico e quello termico, dei certificati di regolarità a norme CEE rilasciati dagli impiantisti per luce, acqua, gas (leggi sugli impianti del 1990 e 1991); smaltimento liquami e rifiuti pericolosi, superamento delle barriere architettoniche, relazioni sull’inquinamento acustico, certificato di prevenzione incendi rilasciato dai Vigili del Fuoco, perfetta impermeabilità delle pareti che ne permetta la lavabilità, ed infine, a differenza della civile abitazione, nulla osta da parte della ASL.

In possesso di tutti questi requisiti, il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale rilascia, assumendosene la responsabilità, la necessaria AGIBILITÀ.

La legge Bassanini, dal marzo del 1997, ha conferito tale responsabilità al dirigente dell’UTC e non più al Sindaco. Facciamo attenzione a questa data, considerato che la Copersalento opera (ed inquina) il territorio di Maglie da oltre vent’anni, ragion per cui l’AGIBILITÀ doveva essere rilasciata prima del 1997 esclusivamente a firma del SINDACO pro tempore.

E non basta! Dopo l’AGIBILITÀ rilasciata dal Comune, l’impianto o l’immobile, necessita di una ulteriore autorizzazione alla attività, rilasciata sempre dalla ASL, prima di entrare in funzione!

Abbiamo preso a paragone la piccola officina meccanica per esplicitare quanto sia complesso l'iter finalizzato al rilascio della AGIBILITÀ in situazioni ordinarie e, di conseguenza, quanto lo sarebbe stato per una struttura come la Coopersalento. Altro che 500 euro!!!

Si può comprendere, invece, come si siano ben guardati Sindaci e Dirigenti dell’Ufficio Tecnico, nel corso di questi vent’anni, dal rilasciare l’agibilità in assenza di certificazioni quali, ad esempio, quelli sulla sicurezza degli impianti.

Ovvio chiedersi se nel corso di vent’anni di attività ci sia stato, come c’è stato, qualche sopralluogo della ASL o dei Vigili del Fuoco … Nessuno ha mai chiesto di esibire questa AGIBILITÀ? Ma se viviamo in uno Stato in cui si guardano prima “le carte” e poi tutto il resto, si può veramente credere che a nessuno sia venuto in mente di chiedere questi ineludibili documenti? E cosa hanno controllato? E a quando risale il primo controllo? Ci risulta, inoltre, che questo impianto, per le sue modifiche, sia stato oggetto, qualche anno fa, di una D.I.A (Denuncia di Inizio Attività): atto che dal 1995 sostituisce, per alcune opere, il permesso di costruire, avvalendosi di autocertificazioni. Ma non era anche l'autocertificazione un ulteriore motivo per verificarne l’attendibilità considerata sia la mole dell'impianto che le continue denunce da almeno quindici anni avanzate da associazioni ambientaliste e culturali (come la Biblioteca di Sarajevo che lo ha fatto più volte fin dalla sua nascita nove anni fa)?

E’ possibile allora che bastino 500 euro per sopperire alla mancanza di una certificazione che presuppone una serie di documenti così importanti? E’ evidente l’inveterata logica di monetizzare e sanare atti e comportamenti illegali!

E’ accettabile che chi ha garantito così tante coperture alla Copersalento si permetta poi di banalizzare in maniera così scadente il dissesto ecologico causato non solo nel territorio di Maglie ma in tutto il Salento?

da IlPaeseNuovo

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