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mercoledì 8 luglio 2009

Quella volta che in bicicletta...in ricordo di Beppe Cremagnani


Tutto avrei pensato tranne che scrivere un articolo sul Beppe (in Brianza l'articolo è ancora d'obbligo davanti al nome). Infatti Beppe era il Beppe Cremagnani. A Vimercate lo conoscevano tutti, la sua era (è) una famiglia nota (c'è una via dedicata a Bice Cremagnani!). Beppe l'ho scoperto come collega solo negli ultimi anni perché per me è sempre stato Il Giornalista dell'Unità che vedevo spesso a casa di mio zio Franco (che praticamente è la stessa casa dove vivevo da ragazzo con i miei genitori). Beppe era il giornalista di riferimento per riuscire a pubblicare qualcosa sull'Unità delle iniziative di Radio Montevecchia, Beppe è stato colui che mi ha dato le dritte per scrivere i miei primi articoli su un giornale vero (l'Unità).Negli ultimi 20 anni, quando (dopo La Repubblica) si era dedicato alla televisione, ho sempre seguito con affetto e passione il suo lavoro perché Beppe non era mai scontato e faceva questo mestiere come andava/andrebbe fatto, con umiltà e soprattutto coraggio.
Basta vedere l'elenco dei programmi in cui c'era il suo modo di lavorare : "Milano, Italia" con Gad Lerner, e ancora con Gianni Riotta, Enrico Deaglio, "Il Laureato" e "L'inviato speciale" con Piero Chiambretti, oltre a diverse con Enrico Deaglio. Cremagnani era stato anche consulente di "Che tempo che fa" condotta a Fabio Fazio e ha lavorato stabilmente con il settimanale "Diario". Il suo ultimo lavoro è stato un libro e due dvd raccolti in un cofanetto ("Fare un golpe e farla franca" + "Governare con la paura") che raccontano la storia degli abusi del potere in Italia dal G8 di Genova ai giorni nostri.
Proprio in occasione della presentazione vimercatese , lo scorso maggio, ho incontrato casualmente (ancora una volta) Beppe a casa dei miei genitori. Abbiamo scherzato sull'età e ci siamo ragguagliati sui figli visto che non credeva che i due ragazzi seduti a tavola fossero i miei due (lui ha tre maschi). L' avevo trovato bene, forse un po' stanco ma...era il solito Beppe.
Di lui comunque mi rimarrà il ricordo di quando l'ho incontrai in bicicletta (un ferro giallo!) mentre usciva da casa e anch'io ero in sella alla mia vecchia bici da corsa. Mi disse con ironia che era un onore andare in bicicletta con uno dei più grandi giovani pistard di un tempo (ho fatto agonismo per 8 anni). Era un secolo che non prendevo la bici ma, come Beppe (che aveva cominciato a pedalare su indicazione dei medici), ero costretto per motivi di salute (dovevo rieducare il ginocchio). Peccato che andava talmente forte che prima di Bernareggio (cioè dopo un paio di chilometri) ho dovuto salutarlo perchè il grande passista di un tempo non riusciva a stargli dietro. Ecco Beppe al di là delle favolose inchieste e dei programmi tv di te conserverò questo ricordo autentico come era il tuo modo di essere. Un abbraccio, Luca Levati. (*direttore Radio Lombardia)

di Luca Levati da Articolo 21

Beppe Cremagnani “Lutto nel mondo del giornalismo”

E’ morto ieri il giornalista Beppe Cremagnani. Molto noto per le sue inchieste, anche scomode, e per le sue posizioni fortemente critiche. Un “grillo parlante”, non a caso con il giornalista Enrico Deaglio aveva girato il documentario “Quando c’era Silvio” nel 2005, inchiesta che racconta prima delle decisoive elezioni del 2006 l’ascesa imprenditoriale di Silvio Berlusconi. Beppe Cremagani è stato colpito da un malore a Lecco durante una passeggiata in bicicletta. In questi giorni è in uscita l’ultimo lavoro, “Governare con la paura-il G8 del 2001, i giorni nostri”. Ricordiamo questa voce del giornalismo italiano con l’ultima intervista in Rete per la presentazione del suo ultimo lavoro. “Governare con la paura-il G8 2001″.

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