Cresce la protesta contro l'iniquità delle norme del "pacchetto sicurezza"
“Faremo quanto è in nostro potere affinché un numero sempre crescente di cittadini metta in atto pratiche di accoglienza, di solidarietà e anche di disobbedienza pubblica, perché nel tempo più breve possibile questa legge sia radicalmente cambiata”: è l’impegno promesso da oltre un centinaio di suore e preti, firmatari di un appello dal titolo “Onoriamo i poveri”.
Nel documento definiscono “strumentale e pretestuoso” il cosiddetto “pacchetto sicurezza”, la nuova legge che contiene norme in materia di immigrazione quantomeno controverse.
“La legge – sottolineano i religiosi - discrimina, rifiuta e criminalizza proprio i più poveri e i più disperati. Riteniamo strumentale e pretestuosa la categoria della clandestinità loro applicata. È lo stato che rifiuta il riconoscimento. Di null’altro sono colpevoli queste persone se non di essere troppo bisognose. Per lo stato italiano oggi è questo che costituisce reato”.
I firmatari sostengono di riconoscersi “nell’umanità e nella dignità di tutte le persone, che vengono colpite da questa legge iniqua” e richiamano lo stato italiano al rispetto di norme e documenti violati dal “pacchetto sicurezza”: dalla Dichiarazione universale dei diritti umani alla Convenzione sullo stato dei rifugiati, dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia alla stessa Costituzione della repubblica.
da Indymedia
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