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mercoledì 22 luglio 2009

La mozione di sfiducia a Vendola è stata bocciata, con 19 voti a favore, 39 contrari e tre astenuti. Il dibattito

Arcangelo Sannicandro (Movimento per la Sinistra). “Vendola ha già dato tute le risposte necessarie ad una seduta che si sta svolgendo in un modo surreale. Molti hanno firmato la mozione di sfiducia senza conoscerne il contenuto e saltellano da un argomento all’altro in una sorta di insalata mista senza costrutto. La mozione è costruita su notizie di stampa e questa è una mancanza di rispetto istituzionale: non esiste una funzione del Consiglio regionale ‘tanto per chiacchierare’. A chi lamenta le manifestazioni presidenzialiste di Vendola ricordo che sono previste dalla legge e che lo Statuto l’hanno voluto le attuali opposizioni. Perché si scandalizzano? Il presidente è eletto dal popolo, non dall’Assemblea e si limita a comunicare la sua squadra al Consiglio, questo è scritto. L’ha voluto il centrodestra, cinque ani fa, se non sta più bene non c’è che presentare un proposta di legge di modifica. Sono dei piagnoni che lamentano quello che loro stessi hanno voluto e sono gli stessi ad avere voluto quella concezione aziendalistica della sanità che ora denunciano. È una manifestazione di ipocrisia. Sulla questione politica e sulla questione morale poi la mozione riesce a non dire assolutamente niente: è un flop assoluto”.

Giammarco Surico (Misto). “Gli ennesimi schizzi di fango che Vendola ha cercato di buttarci addosso non coprono il totale fallimento della sua azione politica, della quale avrebbe dovuto rispondere. Se avesse avuto la decenza di restare in aula anche dopo i TG delle 13, avremmo dovuto discutere della totale sfiducia dei pugliesi. Nemmeno oggi ha detto perché ha dimissionato cinque assessori, ha continuato lo scaricabarile sui direttori generali, ribadendo di aver detto di andare in Procura a denunciare eventuali irregolarità. Ciò non toglie che la responsabilità politica degli atti compiuti dalle Asl era e resta sua. I dg che non hanno osservato indicazioni politiche sono stati mandati via. Grottesca anche l’apparente compattezza della maggioranza, animata solo dal timore di perdere le poltrone, ma nei prossimi mesi qualcuno farà pagare a Vendola la sostituzione degli assessori senza spiegazione e a farne le spese sarà sempre e solo la Puglia. Vendola ha sempre saputo quanto accadeva ma ha messo la testa nella sabbia, piegandosi ai giochi di palazzo e alle lobby di cui egli stesso ha ammesso l’esistenza. Un fallimento morale, politico, amministrativo e gestionale che trova unico logico sbocco nella sfiducia dell’intera Puglia al presidente”.

Tommy Attanasio (An-Pdl). “Non riesco a capire perché siamo qui. Oggi Vendola interviene e racconta le meraviglie del suo governo, a partire dai rifiuti, anche se Losappio è stato spostato. Il presidente ha chiesto l’azzeramento alla sua Giunta e non si sa perché, salvo a condirla con un po’ di pathos politico. Ha vinto le elezioni proprio sulla sanità e sulla questione morale, ecco perché la mozione: la superiorità morale del centrosinistra è franata. Ora ripartiamo alla pari, da zero, non è più il caso di rimpallarsi responsabilità che sono delle due parti. Vendola non poteva non sapere o non sapeva? Ma li presidente legge le interpellanze e le interrogazione dell’opposizione. Da quelle avrebbe potuto seguire tutto. Rinnovo perciò la sfida ad una scelta di serietà: il più grande atto di riforma etica e morale sarebbe quello di rassegnare le dimissioni e rimettersi al giudizio degli elettori. I pugliesi sanno che Vendola è responsabile, nel bene e nel male dell’intero operato della sua Giunta”.

Tommaso Fiore, assessore alle politiche della salute. “Ci sono due orientamenti estremi in quest’aula. Il diritto di critica, invocato da Mita e la critica delle armi, invocata da Palese. La sanità non è un sistema criminale che si governa solo con i Carabinieri. Ci sono situazioni di criticità economica e funzionale, ma da questo a fare di tutto un fascio ci passa. È necessario lavorare in una sede istituzionale come la terza commissione consiliare per elaborare strategie coerenti con lo sviluppo di potenzialità che sono già nel sistema ed evitare distorsioni, che ci sono pure. Bisogna cercare di indirizzare le asl con linee e indicazioni corrette, occorre regolamentare, c’è da fare un percorso serio, molte cose sono state fatte in Puglia, molte sono ancora da fare, con atti di governo ma anche condividendo linee e dati nella terza commissione. Uno sforzo tutti insieme di grande serietà e può darsi che riusciamo ad individuare elementi che non siano solo chiacchiere. Dobbiamo ragionare sui costi standard, che significa ragionare sul futuro della Puglia e non batterci a colpi di comunicati stampa. Le mozioni di sfiducia non facciano perdere di vista le vere priorità, che riguardano non solo la sanità, sui cui comunque c’è la mia disponibilità a fornire tutti i dati. Occorre affrontarle nelle sedi istituzionali opportune, tutte insieme,a partire dalla commissione consiliare”.

Giacomo Olivieri (Pd): “Io sono in disaccordo con il mio gruppo (il Pd). Mi asterrò da questa votazione perché io non ho compreso le modalità del rimpasto fatto in Giunta. Occorre fare chiarezza, presidente Vendola. Io auspico una sua ricandidatura per il 2010, ma occorre riconquistarla, dimostrando la svolta reale e discutendo con la coalizione”. (su.nap.)

Pietro Mita (PRC): “E’ evidente che oggi il dibattito si svolge in tono minore, perché nella relazione di Palese non mi pare siano emersi elementi di novità. Il centrodestra avrebbe fatto meglio ad ascoltare la proposta di Maniglio e ritirare la mozione. In quanto alla posizione di Rifondazione Comunista, mi sento di affermare che il mio gruppo, già il 13 luglio, ha assunto una posizione chiara: chi ha vissuto i primi passi di quella nuova stagione di rinascita della politica pugliese, ha il diritto di battersi perché la Giunta regionale ritorni all’impostazione originaria. La questione morale in Puglia è vivissima e non può essere usata come merce di scambio per una anticipazione della campagna elettorale. Mi pare che i provvedimenti dell’assessore Fiore vadano nella direzione giusta, perché è necessario incidere con l’arma della politica per zittire l’urlo di improbabili anime belle”.

da CorriereSalentino

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