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sabato 4 luglio 2009

HONDURAS - DOMANI PREVISTO IL RIENTRO DI ZELAYA


Il presidente legittimo invita i suoi sostenitori ad appoggiare il suo rientro ed a marciare verso Tegucigalpa.

Ad accompagnare Zelaya domani ci saranno il presidente ecuadoriano Correa, la presidente argentina C. Kirchner ed il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Miguel D'Escoto. Si aggiunge anche il premio Nobel per la pace, la guatemalteca Rigoberta Menchú. Il presidente dell’OEA, José Miguel Insulza, è invece già oggi a Tegucigalpa, non per negoziare con il governo golpista di Micheletti ma per ricordare la scadenza dell’ultimatum dell’OEA. A Micheletti rimangono solo 24 ore per ripristinare l’ordine costituzionale in Honduras.

Continua intanto la repressione da parte dell’esercito per impedire ai sostenitori di Zelaya di raggiungere la capitale. Oggi la polizia nazionale informa che circa 157 persone sono state arrestate per non aver rispettato il coprifuoco indetto dal governo illegittimo di Micheletti. Si sommano alle 80 di ieri. Nelle zone interne del paese continuano a registrarsi black out elettrici. Si ricorda poi che da ieri sono sospese tutte le libertà costituzionali in Honduras in seguito ad un decreto approvato dal Congresso di Micheletti.

Lo stesso Micheletti si trova così con le spalle al muro. Notizia di ieri è che abbia dato la disponibilità ad anticipare le elezioni di novembre pur di non permettere il ritorno alla presidenza di Zelaya, aprendosi così ad una eventuale negoziazione, che per fortuna ancora non ha trovato controparte.

Domani sarà il giorno decisivo e le possibilità che il colpo di Stato vada in porto sono tutt’ora poche visto la totale assenza di appoggio internazionale e l’isolamento economico in atto.

di Antonio Pagliula da VeroSudAmerica

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