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venerdì 12 giugno 2009

Perù: ottenuta la sospensione della "legge sulla foresta"

Un parziale ma indubbiamente significativo risultato ottenuto dalle comunità indigene peruviane. Quest'oggi il parlamento di Lima ha votato con 57 voti favorevoli, 47 contrari ed un'astensione la sospensione della "legge sulla foresta", una delle origini della rivolta (che si persegue da mesi) degli indigeni della selva amazzonica. Il decreto 1090 e quello 1064 infatti non sono altro che dispositivi di adeguamento della legislazione nazionale al Trattato di libero commercio sitpulato tra Perù e Stati Uniti d'America. Contro questi decreti, e più in generale contro il Tlc, si stanno battendo le comunità dell'Amazzonia, in opposizione allo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e all'espropriazione della ricchezza del territorio a favore degli interessi delle multinazionali soprattutto americane. La sospensione avrà la durata di 90 giorni, in attesa che la maggioranza di governo ripristini le spaccature createsi (ieri le dimissioni di un ministro per la repressione dell'esercito contro gli indios a Bagua).


Oggi, nella "Giornata Nazionale di Lotta" lanciata dal Perù tanti sono stati i momenti di appoggio e solidarietà con la rivolta indigena in Amazzonia. A Roma, in piazza Pitagora, si è tenuto un presidio sotto l'ambasciata peruviana, convocato dall'Associazione A Sud: ha registrato l'adesione e la partecipazione di molte associazioni e comitati, ha visto la consegna da parte dei manifestanti di una lettera al delegato dell'ambasciatore del Perù in Italia, la quale ha condannato l'operato del governo a Bagua e chiesto il rispetto dei diritti dei popoli indigeni. Anche a Milano, sotto il consolato peruviano, si è tenuto, sempre questa mattina, un altro sit-in convocato dall'organizzazione Survival.

da Infoaut

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