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giovedì 28 maggio 2009

"Fondi scippati al Sud, è la vendetta di Fitto"

Vendola: la Puglia gli ha voltato le spalle

"Il governo Berlusconi scippa risorse al Sud". I governatori meridionali lo denunciano da mesi, venendo sistematicamente smentiti dai ministri di centrodestra. E' stata la Corte dei conti, ieri, a chiarire da che parte si trova la ragione: "Il governo - hanno scritto i giudici nell'ultima relazione quadrimestrale, diffusa ieri - ha utilizzato il fondo per le aree sottoutilizzate per interventi non direttamente connessi con la missione di riequilibrio territoriale". Una conferma di alto profilo istituzionale che ha ridato vigore alle accuse lanciate da Nichi Vendola al governo nazionale: «I fondi destinati allo sviluppo della nostre regione sono bloccati o destinati ad altri progetti - ha tuonato ieri il presidente - la Puglia è tenuta in castigo dal governo Berlusconi, Fitto vuole la Puglia in ginocchio sui ceci, questa è la lunga vendetta del ministro, contro i pugliesi che gli hanno voltato le spalle».

La relazione della Corte dei conti ha gettato benzina sul fuoco della polemica sui fondi Fas. «Oggi tutti i progetti che avremmo dovute realizzare con il contributo del governo sono bloccati - ha ribadito Vendola - la bonifica e la reindustralizzazione delle aree inquinate di Brindisi e Taranto, la diga di Piano dei Limiti, ma anche azioni meno costose ma simbolicamente importanti come la piantumazione degli alberi al quartiere Tamburi e i progetti per lo sviluppo delle energie pulite. Purtroppo - ha sottolineato il governatore - la Puglia è oggetto di un trattamento speciale. Siamo di fronte a un governo antimeridionalistico con un rappresentante pugliese che fa precipitare sulla nostra regione molti dispetti e sta conducendo la sua lotta politica sulla pelle dei cittadini. Per questo la Regione è costretta a fare gli straordinari per coprire questa drammatica assenza». Lo ha fatto con la scuola, finanziando la riassunzione di mille precari tagliati da Tremonti, e lo sta facendo, soprattutto, con la manovra anticrisi.

«Tra risorse proprie e investimenti privati che è stata in grado di attirare - ha detto Vendola - la mia giunta, in pochi mesi, ha immesso nell'economia pugliese un miliardo e 400mila euro. Soldi veri e non le favole raccontate dal governo Berlusconi». La misura per paragonare la manovra anticrisi pugliese con quella nazionale è il bando per facilitare l'accesso al credito delle imprese. «Solo la Puglia ha messo in campo 50 milioni di euro per un fondo di garanzia in grado di stimolare oltre un miliardo di euro di prestiti alle aziende - ha illustrato Vendola - anche il governo Berlusconi, a parole, vuole salvare le aziende italiane dalla stretta creditizia. Ma, a livello nazionale, per tutte le imprese che operano da Bolzano a Trapani, ha messo a disposizione la stessa somma che noi abbiamo investito solo nella nostra regione. E' questa la differenza».

L'ultimo intervento anticrisi, è il bando da 43 milioni di euro per incentivare l'apertura di nuove micoimprese da parte dei soggetti svantaggiati. «Alle donne, ai giovani, ai precari, ai disoccupati e ai cassintegrati che si vogliono mettere in proprio - ha spiegato l'assessore alle Attività produttive, Sandro Frisullo - prestiamo fino a 400mila euro a fondo perduto per l'apertura di un'impresa manifatturiera o commerciale. Con questo salgono a dieci i bandi anticrisi pubblicati in pochi mesi. La Puglia è la prima regioni in Italia per tempi e risorse messe a disposizione del mondo produttivo». L'unico neo, rilevato da Frisullo, riguarda la scarsa disponibilità dei grandi istituti bancari a finanziare le piccole e medie imprese pugliesi.

di Paolo Russo

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