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martedì 23 febbraio 2010

No ai tagli! Che paghino i padroni e i banchieri

Mentre gli stati decurtano bilanci e servizi

di Fred Goldstein
Dopo sei mesi di cosiddetta "ripresa", rimane una massiccia disoccupazione ed i pignoramenti raggiungono nuove vette. Ora si sta intensificando un altro aspetto fondamentale della crisi economica capitalista — la crisi di bilancio — dal momento che milioni di persone sono esposte alla perdita di servizi vitali, che minaccia il loro futuro e la loro stessa sopravvivenza.Centinaia di miliardi di dollari stanno andando ai banchieri ed alle corporations in interessi, salvataggi e prestiti a basso tasso d'interesse forniti dal governo. Altre centinaia di miliardi vanno alla guerra ed all'occupazione. Nondimeno gli stati per tutto il paese intraprendono azioni di taglio dei costi ai servizi sociali e licenziano lavoratori dei servizi pubblici.

In aggiunta ai tagli statali, l'amministrazione Obama si prepara ad emanare un ordine esecutivo per la creazione di una cosiddetta "commissione indipendente di bilancio" per tagliare Medicare, Medicaid e Social Security. L'ora prevista per la costituzione della commissione è dopo le elezioni del 2010.

Come riportato il 21 gennaio da Workers World, la crisi economica ha ridotto drasticamente le entrate statali e 43 stati più di District of Columbia hanno attuato severi tagli di bilancio, con altri presto in arrivo. Secondo un rapporto del Center on Budget and Policy Priorities, 28 stati stanno tagliando i servizi sanitari, 24 i servizi agli anziani ed ai disabili e 36 gli aiuti all'istruzione superiore.

Più di 132.000 lavoratori dei governi statali e locali sono stati licenziati e altre centinaia di migliaia di posti di lavoro sono sul tagliere. La crisi ha lasciato i 50 stati con $350 miliardi di ammanchi totali previsti per gli anni 2010 e 2011.

Il CBPP ha ora aggiornato il suo studio — "I nuovi bilanci dei governatori indicano la perdita di molti posti di lavoro se si estinguono gli aiuti federali" — per avvisare sull'anno prossimo: "Gli stati affrontano un vuoto stimato di bilancio di $180 miliardi per l'anno fiscale 2011, che nella maggior parte degli stati inizia il 1° luglio 2010".

Questa data dovrebbe diventare una scadenza per la mobilitazione di massa per tutto il paese per impedire l'arrivo dei previsti attacchi.

Colpiscono gli anziani, i bambini, i malati ed i disabili

Come esempio dei tagli, il governatore dell'Arizona progetta di eliminare il programma statale di assicurazione sanitaria infantile, che copre 47.000 bambini, e di abrogare la copertura di Medicare per più di 310.000 adulti a basso reddito e/o con gravi malattie mentali.

Il Mississippi taglierebbe il finanziamento per le scuole K-12 di oltre il 9% e chiuderebbe quattro cliniche di salute mentale statali. Le Hawaii progettano di eliminare un programma che fornisce assistenza economica per persone a basso reddito che sono anziane o che hanno disabilità; lo stato progetta anche grandi licenziamenti di lavoratori statali.

Il governatore della California Arnold Schwarzenegger propone pesanti tagli alla sanità, all'istruzione, alla forza lavoro statale ed ai programmi di servizi umani, oltre quelli draconiani già in vigore. I tagli comprendono riduzioni a Medi-Cal (Medicaid), un taglio di $1,5 miliardi per le scuole K-12 ed al finanziamento per le università della comunità, un taglio del 5% ai salari dei dipendenti statali, una riduzione delle assegnazioni mensili alle persone a basso reddito che sono anziane o hanno disabilità e l'eliminazione dell'assistenza economica per le famiglie molto povere con bambini.

Il governatore di New York David Paterson propone $1,1 miliardi di tagli all'istruzione statale; più di $400 milioni di pagamenti ridotti ai fornitori della sanità e $100 milioni in altri tagli alla sanità; $143 milioni di tagli al finanziamento per le università quadriennali statali e tagli al programma finanziario che serve gli studenti da famiglie a reddito basso e medio e l'eliminazione degli aiuti di divisione delle entrate statali a New York City e ad altre località.

Il Massachusetts propone di eliminare $174 milioni in ordini ai fornitori di Medicaid, servizi dentari ristoratori per 200.000 adulti e finanziamento statale che procura buoni abitazione per i senza tetto.

Tutti questi tagli ricadono nel modo più duro su afroamericani, latini, mediorientali, asiatici e comunità di nativi, che erano già in condizioni di quasi depressione prima della crisi economica. Diffonde grandemente ed intensifica anche le sofferenze dei lavoratori irregolari.

Questa è soltanto una campionatura del tipo di tagli pianificati per tutti i 50 stati. Arrivano in un momento in cui la povertà e la privazione si intensificano a causa della disoccupazione, dei pignoramenti e degli sfratti. I servizi pubblici sono più che mai importanti proprio nel momento in cui vengono distrutti da funzionari governativi insensibili.

I banchieri chiedono 'austerità' — per i lavoratori, non per loro stessi

Questi funzionari agiscono su ordine di banchieri ed obbligazionisti che vogliono essere certi che i governi statali non siano insolventi sui loro prestiti e che il pagamento degli interessi continui a fluire per sostenere i margini di profitto.

Per i servizi sociali, l'istruzione pubblica, l'assistenza medica sovvenzionata, l'assistenza economica ai poveri e molti altri benefici si è combattuto e sono stati ottenuti nei decenni. Lo scopo di questi servizi è di proteggere settori della classe lavoratrice dalle caratteristiche più sgradevoli del capitalismo e del suo sistema di sfruttamento ed oppressione.

Persino in cosiddetti tempi "normali", la classe dominante cerca sempre di ridurre i servizi sociali. Cominciata alla fine dell'amministrazione Carter e continuata attraverso gli anni di Reagan ed il regime Clinton (che ha distrutto il sistema del welfare), questa tendenza avanza fermamente.

Nell'attuale crisi economica non sono soltanto i banchieri ed i padroni che licenziano i lavoratori a milioni, ma vogliono ridurre ancora di più proprio su quei servizi che attenuerebbero gli stenti.

Con la massiccia disoccupazione e la contrazione dell'economia capitalista, le entrate del governo sono drasticamente declinate. Una caratteristica fondamentale dell'attuale crisi economica è che i governi capitalisti, non soltanto negli stati e non soltanto a Washington ma in tutto il mondo, devono mantenere forte il sistema capitalista. I padroni ed i banchieri sono inutili riguardo a far ritornare al lavoro le masse di lavoratori.

Così il governo capitalista ha dato tagli fiscali, salvataggi e sussidi ai capitalisti mentre deve fornire qualche assistenza ai lavoratori nella forma dell'assicurazione per la disoccupazione prolungata, buoni alimentari ed altri sussidi per impedire che facciano la fame.

La causa fondamentale dell'attuale crisi economica è la sovrapproduzione capitalista su una scala massiccia e globale. Così i capitalisti, dai proprietari dell'industria automobilistica a quella della tecnologia a quella delle costruzioni e dell'edilizia, contraggono l'economia.

La creazione di nuovo valore — valore reale creato dai lavoratori, non fittizio, valore meramente cartaceo da parte degli speculatori, agenti di borsa, gestori di hedge fund ecc. — resta indietro. Il reddito in salari declina. Quindi le tasse raccolte dai lavoratori e dagli imprenditori decrescono, assieme alle entrate statali.

Ma i capitalisti sono quelli che chiudono le fabbriche, licenziano i lavoratori, abbassano i salari, costringono milioni di persone a lavorare part time, pignorano le case ecc. I padroni ed i banchieri sono responsabili di questa crisi economica.

Quando i loro governatori tagliano i bilanci, è perché cercano di far pagare questa crisi ai lavoratori. Nel frattempo, trilioni di dollari scorrono fuori delle casse pubbliche sotto forma di salvataggi bancari e finanziamenti illimitati al complesso militare-industriale-bancario per la conquista, la morte e la distruzione. Questo si aggiunge ai trilioni di dollari di bonus delle banche e di profitti per gli intermediari finanziari e gli speculatori. Le banche e le corporations guadagnano enormi profitti dallo sfruttamento dei lavoratori e poi reclamano l'aiuto governativo quando sembra che quei profitti possano diminuire.

Vi è una crisi di bilancio e la questione si riassume su quale classe abbia creato la crisi e su quale classe la pagherà. I ricchi capitalisti hanno creato questa crisi e questa piccola minoranza di parassiti che vive sulle spalle del popolo dovrebbe pagare per evitare che il disastro cada su decine di milioni di lavoratori e sulle comunità nelle quali vivono.

Per i lavoratori di questo paese sarà molto istruttivo prestare attenzione a ciò che stanno facendo i lavoratori in Grecia su una crisi di bilancio simile. Il governo greco deve centinaia di miliardi di dollari ai banchieri di tutto il mondo, specialmente in Europa ma anche negli USA — specialmente i banditi della Goldman Sachs.

Molti paesi europei condividono una valuta comune, l'euro. I banchieri del mondo, diretti dalla classe dominante tedesca, chiedono che il governo greco risolva la sua crisi di bilancio riducendo le pensioni ed i salari dei dipendenti pubblici, allungando l'età pensionabile e così via. In Grecia un terzo dei lavoratori sono dipendenti pubblici.

'Non un euro deve essere sacrificato ai banchieri'!

La classe lavoratrice greca ha una storia assai militante di lotta di classe e ha ottenuto molte concessioni dai capitalisti greci. Ora i banchieri europei e la classe dominante greca vogliono distruggere quelle concessioni sulla base di abbattere il deficit di bilancio della Grecia.

La risposta a questo argomento è stata data da un massiccio sciopero di un giorno che il 10 febbraio ha fermato la maggior parte della Grecia. Un giornalista era sulla scena di una dimostrazione di massa e ha scritto questo:

"Le proposte governative di ampi tagli alla spesa per limitare il deficit hanno incontrato una significativa resistenza.

"Le voci di 'Non pagheremo per la loro crisi!' accresciute dagli altoparlanti squillavano da Piazza Klafthmonos. 'Non un euro deve essere sacrificato ai banchieri'"! (New York Times, 12 febbraio)

Ed alcuni giorni prima dello sciopero, Panagiotis Vavougios, l'ottantenne capo del potente sindacato dei pensionati dipendenti pubblici, forte di 200.000 iscritti, ha dichiarato al Times: "Non sono i lavoratori che dovrebbero essere incolpati di questo; sono i banchieri ed il grande capitale. Noi scenderemo in strada".

Questo messaggio dovrebbe raggiungere il movimento dei lavoratori qui e tutte le forze progressiste della comunità, nelle università e nelle scuole superiori, attraverso il movimento contro la guerra. I tagli devono essere impediti, i servizi devono essere ripristinati, i licenziamenti devono terminare. Non un dollaro per i banchieri? Paghino i ricchi!

da Indymedia

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