Un indennizzo equivalente a mille euro per ciascuno dei 31.000 querelanti che, in cambio, s’impegnano a non avviare nuove azioni giudiziarie: è l’accordo raggiunto tra gli avvocati delle vittime ivoriane e la multinazionale anglo-olandese Trafigura, coinvolta in uno dei più gravi scandali di smaltimento illegale di rifiuti tossici di questo secolo, avvenuto tre anni fa ad Abidjan. L’intesa, annunciata dalla Trafigura, non soddisfa però le migliaia di persone che nella principale città ivoriana hanno subito direttamente o indirettamente le conseguenze nefaste dello scarico di 528 tonnellate di scorie pericolose, trasportate dalla nave ‘Probo Koala’, noleggiata dalla Trafigura. L’intesa sta già suscitando critiche da parte di alcune associazioni di vittime, che preferirebbero vedere la multinazionale sotto processo per ottenere giustizia. “La Trafigura rifiuta di riconoscere che alcune persone sono decedute” ha commentato Marvin Ouattara, presidente di uno dei collettivi di difesa delle vittime, sottolineando che “nell’intesa tutti riceveranno la stessa somma di denaro, senza distinzione”. Secondo le associazioni, le emanazioni tossiche hanno ucciso 17 persone e oltre 100.000 si sono ammalate per aver inalato sostanze tossiche. Nel 2007 la Trafigura aveva già versato al governo della Costa d’Avorio 152 milioni di euro (in parte serviti per indennizzare le famiglie delle persone decedute) in cambio della rinuncia a qualsiasi azione legale presente e futura. La nuova intesa raggiunta nel fine settimana dovrebbe permettere alla multinazionale di evitare un processo che si doveva tenere a Londra tra qualche giorno; un altro processo è previsto l’anno prossimo in Olanda.
da Misna
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