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venerdì 25 marzo 2011

Ergastoli bianchi - Gli inferni legalizzati.


Inchiesta sugli OPG - Ospedali Psichiatrici Giudiziari
di Federica Pennelli

OPG - Ospedali Psichiatri Giudiziari - Cosa sono?
Sono strutture giudiziarie dipendenti dall’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia che, a metà degli anni ’70, hanno sostituito i precedenti manicomi criminali. Il ricovero in Ospedale Psichiatrico Giudiziario è trattato dall’articolo 222 del Codice Penale, su cui si è più volte espressa la Corte Costituzionale.
IL DPCM del 1 aprile 2008 (GU n. 126 del 30-5-2008), entrato in vigore il 14 giugno 2008, sancisce il passaggio della funzione sanitaria in tutti gli Istituti penitenziari (adulti e minori e OPG) dal ministero della Giustizia a quello della Salute.Nella “riforma” dell’attuale DPCM, con il relativo trasferimento della competenza sanitaria al Ministero della Salute (il Titolo V° della Costituzione), si individuano gli interventi clinico-riabilitativi delle funzioni sanitarie (che passano al SSN), e quelli di sicurezza che rimangono di competenza al DAP ed alla Magistratura. Inoltre, viene sottolineato che “l’ambito territoriale costituisce la sede privilegiata per affrontare i problemi della salute, della cura, della riabilitazione delle persone con disturbi mentali” analogamente a quanto aveva previsto, per la psichiatria civile la legge “180”, recepita dalla legge n. 833 del 12 dicembre 1978.
Marzo 2011 - La Commissione d’inchiesta SSN del Senato della Repubblica sta monitorando settimanalmente ciascuna struttura per avere notizie degli internati che dovrebbero essere stati dimessi già da mesi o anni: su 376 internati dichiarati dimissibili per ora solo 65 sono stati effettivamente dimessi, mentre per altri 115 è stata prevista una proroga della pena.
Di questi ultimi, solo 5 sono ancora internati perché ritenuti "socialmente pericolosi", tutti gli altri non hanno varcato i cancelli dell’ Opg perché non hanno ricevuto un progetto terapeutico, non hanno una comunità che li accolga o una Asl che li assista.
In questi luoghi l’internamento continua a prevalere sulla cura ed è questo che la Commissione ha fatto emergere tramite testimonianze video e audio girate - senza preavviso - all’interno degli OPG: questi lager vanno chiusi, subito.
Testimonianze dei Direttori Sanitari e Penitenziari degli OPG di Reggio Emilia e Aversa
Dott.ssa Valeria Calevro - Psichiatra, Direttore Sanitario OPG Reggio Emilia "[…] io spero che si possa lavorare per superare gli OPG. […] l’OPG prima del 2008 era sicuramente un paradosso, adesso secondo me lo è ancora di più perchè il paradosso - come dice lei di coniugare la custodia con la cura di una malattia psichiatrica dove quindi anche la possibilità di usufruire anche di un ambiente più sereno è molto importante - è stato ulteriormente aggravato. "Dott..ssa Carlotta Giaquinto - Direttore Penitenziario OPG di Aversa "L’indagine ha messo in evidenza una serie di problematiche esistenti purtroppo da molto tempo negli OPG […] il personale sanitario e parasanitario è scarso e non riesce a farci fare quel salto di qualità per farci passare da carcere ad ospedale."

Testimonanze:
On. Ignazio Marino - chirurgo, presidente della "Commissione Parlamentare d'inchiesta sul SSN del Senato della Repubblica"
“[…] nalla maggior parte di questi OPG i malati hanno meno di 30 minuti al mese di contatto con gli psichiatri. Nel primo luogo in cui siamo entrati l’estate scorsa - nell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto - abbiamo trovato un uomo nudo legato con delle garze ad un letto di ferro arrugginito con un buco al centro per la raccolta dell’urina e degli escrementi: condizioni non tollerabili in un paese civile e democratico.”.

Massimo Cirri - psicologo, conduttore di "Caterpillar" (Radio 2) e di "La terra è blu" - Solo “matti” in onda alla radio, un’ora di salute mentale radiodiffusa" (su Radio Popolare di Milano e Roma e Radio Fragola di Trieste).
A lui abbiamo chiesto un parere rispetto le immagini girate all’interno degli OPG italiani e un commento rispetto alle dichiarazioni di alcune Regioni in merito alla difficoltà economiche di reinserimento delle persone che dovrebbero al più presto uscire dagli OPG.
"Guardare le immagine trasmesse a "Presa Diretta" colpisce e ci riporta indietro ad una dimensione di reclusione, di tortura, di annichilimento, di sofferenza. L’idea che devi nostri concittadini siano tenuti in quelle condizioni, legati al letto, colpisce […] mi permetto di dire una cosa ma non in senso provocatorio: stiamo parlando di 1.500 persone all’interno degli OPG (quelle che indica la Commissione) di cui 300 che potrebbero essere dimesse immediatamente. Siamo la quinta, la sesta potenza economica mondiale? Il fatto che non si voglia trovare quella miseria -rispetto a tante altre spese - per cambiare la vita a questi sciagurati concittadini prima di essere una questione economica è una questione etica, politica, di scandalo."

Peppe dell’Acqua - psichiatra, Direttore del "Dipartimento di Salute Mentale" di Trieste
"Il commento a caldo è che era ora che se ne parlasse in maniera così diffusa. Malgrado questo impegno non è così recettiva quell’opinione pubblica ma anche quei Servizi e quegli apparati che su questo devono lavorare. […]e’ un punto programmatico del Forum di salute mentale quello della chiusura degli OPG"

Francesco Paolo Bisanti - ex internato Opg di “Madìa” di Barcellona Pozzo di Gotto
Francesco ci racconta la sua storia all’interno dell’OPG e di come - attraverso l’art. 21 prima e alla semilibertà poi - abbia ricominciato a vivere fuori dalle mura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario.
Una storia da ascoltare tutta d’un fiato.
Francesco Cordio- regista ed attore che ha realizzato per conto della “Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficenza del Sistema Sanitario Nazionale del Senato della Repubblica” il documentario sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, presentato con degli estratti nel programma "Presa Diretta" di Riccardo Iacona nel 2011.
A lui abbiamo chiesto di raccontare le impressioni rispetto alla situazione che hai trovato all’interno degli OPG e cosa ha significato per lui girare questo documentario.
"Io ho lavorato in molte situazioni gravi e deprecabili - anche nelle Favelas Brasiliane - ma come questo posto mai…non ho mai provato quello che ho provato in questi luoghi orribili […] ho faticato a riprendere le cose che avevo davanti e preferivo guardarlo con gli occhi che attraverso la telecamera"

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