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venerdì 5 marzo 2010

Eravamo in trecentomila

Tahar Lamri è uno scrittore algerino nato nel 1958. È in Italia dal 1987. Con il suo articolo si chiude la serie sulla giornata senza immigrati del 1 marzo.

Stefania Ragusa, presidente nazionale dei comitati Primo marzo 2010, fa il bilancio della prima giornata senza immigrati in Italia: “Si sono mobilitate almeno trecentomila persone e in moltissime aziende ci sono stati scioperi nel senso tradizionale della parola. Tutto questo ci riempie di gioia e dimostra quanto sia ancora viva, forte e avanzata la società civile italiana”.

Cristina Seynabou Sebastiani, del coordinamento nazionale dei comitati Primo marzo 2010, racconta che a Milano “alle 9.30, davanti a palazzo Marino, eravamo in 1.500. C’erano tantissime bandiere gialle e persone di tutte le provenienze. Almeno un migliaio venivano da aziende in sciopero. Alla sera circa 20mila persone si sono unite al corteo”.

Secondo Fernand Didier Manga, che era a Pordenone, la giornata è stata storica: “Per la questura eravamo 400. Ma abbiamo superato il migliaio. Il sit in è durato dalle 15 alle 20 ed è cominciato nel segno delle seconde generazioni con delle lezioni tenute all’aperto”.

Thierry Dieng, da Varese, incalza: “Nel territorio della Lega, un lunedì pomeriggio d’inverno siamo riusciti a mobilitare 500 persone. Il 70 per cento di loro veniva da paesi extraeuropei”. A Genova c’era il professore universitario Luca Guzzetti: “Eravamo circa cinquemila. Abbiamo fermato il traffico su via Gramsci, sotto alla sopraelevata che costeggia il porto, al grido di ‘Libertà!’”.

A Reggio Emilia le aziende in sciopero sono state dieci, sette a Parma, tre a Suzzara, oltre cinquanta a Brescia con un corteo di circa diecimila persone che ha attraversato la città. Un successo. Tahar Lamri

da Internazionale

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