L'hanno appena rinviato a giudizio per corruzione, ipotizzando che abbia intascato tangenti per favorire le cliniche private della famiglia Angelucci, e già spunta una nuova inchiesta sulla sua gestione della Puglia.
Stiamo parlando di Raffaele Fitto, rampante ministro per gli Affari regionali e le Autonomie locali. La procura adesso indaga su una spericolata operazione finanziaria condotta dalla sua giunta: l'emissione di due bond da 600 e 270 milioni di euro. Una manovra che è già costata alle casse pubbliche 150 milioni di euro, divorati dai prodotti finanziari impazziti.
Lo stesso problema lo hanno avuto molti enti locali ma secondo i primi accertamenti della procura - descritti dalle pagine baresi di Repubblica - la Regione Puglia si sarebbe mossa con parecchia leggerezza. Incluso un contratto multimilionario in inglese firmato da un dirigente che non conosceva la lingua. Tanto a pagare sono i cittadini.
da L'Espresso
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