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...con il milione di cittadini che nel 1996 firmarono la proposta per la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alla mafia e la loro restituzione alla collettività": è quanto afferma don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione "Libera". "Il divieto di vendere questi beni è un principio che non può e non deve, salvo eccezioni, essere messo in discussione.
Se l'obiettivo è quello di recuperare risorse finanziarie - dice il sacerdote - strumenti già ce ne sono, a partire dal 'Fondo unico giustizia' alimentato con i soldi 'liquidi' sottratti alle attività criminali, di cui una parte deve essere destinata prioritariamente ai famigliari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia". "Ma è un tragico errore vendere i beni - prosegue - correndo di fatto il rischio di restituirli alle organizzazioni criminali, capaci di mettere in campo ingegnosi sistemi di intermediari e prestanome e già pronte per riacquistarli, come ci risulta da molteplici segnali arrivati dai territori più esposti all'influenza dei clan". Don Ciotti conclude facendo "un appello a tutte le forze politiche perché questo emendamento, che rischia di tradursi in un ulteriore regalo alle mafie, venga abolito nel passaggio alla Camera".
ANSA
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