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L’accusa è grave: aver ordinato la detenzione illegale e la tortura di decine di lavoratori di una miniera nel nord del Perù durante una protesta nell’agosto del 2005. Il presunto colpevole è la compagnia mineraria britannica Monterrico Metals.
“Quando i manifestanti sono arrivati alla miniera hanno trovato la polizia schierata. Dopo aver lanciato gas lacrimogeni per disperdere i minatori, la polizia ha arrestato 28 persone. I detenuti hanno denunciato di essere stati picchiati e insultati. Due donne sono state violentate. Almeno tre persone sono state ferite da colpi di arma da fuoco. Uno dei feriti è rimasto 36 ore nella miniera senza ricevere soccorso ed è morto dissanguato”, racconta il Guardian, che raccoglie le prove in un video.
I minatori peruviani accusano il proprietario della Monterrico Metals di aver ordinato alla polizia di reagire violentemente alle proteste e di aver legittimato gli abusi. Il caso è stato portato davanti a una corte britannica che ha ingiunto il congelamento di cinque milioni di sterline del capitale della compagnia mineraria.
da Internazionale
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