Casa Pound e Volontari Verdi leghisti contro Hammer e Forza Nuova
di Saverio Ferrari
MILANO
Acque agitate nell'estrema destra milanese. La tensione fra alcune
componenti è altissima, sfociata, già a luglio, in risse e pestaggi.
L'episodio più eclatante è avvenuto a fine agosto, un giovedì, sul piazzale antistante lo stadio Meazza, nei pressi del bar «Chiringuito», un abituale luogo di ritrovo ultras. Qui i due fratelli Todisco, Alessandro e Franco, di Cuore nero sono stati pesantemente malmenati da un gruppo di Hammer, i
seguaci milanesi dell'omonima setta neonazista nata negli Stati uniti. In particolare Franco, detto «Lothar», ne è uscito con la faccia gonfia e pieno di lividi. La faccenda è poi proseguita nei giorni seguenti. Qualcuno ha anche raccontato di minacce accompagnate dall'esibizione di coltelli e pistole.
Il neofascismo milanese è ora spaccato in due. Da una parte gli Hammer alleati con Forza nuova, dall'altra Cuore nero, aderente al circuito di Casa Pound, che nelle settimane scorse ha stretto un accordo di collaborazione con i Volontari verdi del Centro identitario di via Bassano del Grappa, di Max Bastoni, il referente milanese dell'eurodeputato padano Mario Borghezio.
Lo stesso Borghezio è venuto a sancire il patto d'azione, lo scorso 5 settembre, partecipando con il responsabile nazionale del Blocco studentesco a un convegno sulla scuola nella sede di Cuore nero. Altre iniziative sono state programmate nei prossimi mesi.
Cuore nero tenta, dunque, anche grazie alle coperture leghiste, di uscire dalle secche, dopo la fuoriuscita nel febbraio scorso di un folto gruppo di militanti, guidati da Matteo Pisoni, detto «Stizza», che è confluito direttamente nel Popolo delle libertà. A dirigere questo rilancio non più i fratelli Todisco, attualmente con troppi problemi, anche giudiziari, in attesa del definitivo pronunciamento della Cassazione sul mandato di cattura nei loro confronti per i fatti a Milano dell'11 novembre 2007, seguiti alla morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, quando si registrò anche un tentativo di assalto da parte di numerosi ultras a una caserma dei
carabinieri. L'uomo di punta è ora il più «moderato» Francesco Cappuccio, detto «Doppio malto», già membro della segreteria personale di Daniela Santanchè, in stretti rapporti con lo Spazio Ritter, in realtà l'ex libreria La Bottega del Fantastico di Maurizio Murelli che ha riaperto sotto questa nuova denominazione in via Maiocchi.
Dal canto suo Forza nuova cerca di intensificare le proprie iniziative puntando sul cosiddetto Presidio di piazza Aspromonte, la sede milanese del gruppo con tanto di pub annesso. Una specie di piccolo centro sociale. Poche le conferenze e molti i concerti.
Gli Hammer, facenti capo alla Skinhouse di Bollate, sembrerebbero non essere da meno. Maldestri anche gli ultimi tentativi di darsi una veste culturale.
Tra i pochissimi incontri spicca infatti per il prossimo 23 ottobre una conferenza dal titolo surreale «Africa addio», celebrativa del 120° anniversario della fondazione del «Regio corpo truppe coloniali» (!). Qui in realtà si è in attesa della decisione del Prefetto di Milano riguardo l'ordinanza emessa dal sindaco bollatese di chiusura della sede per ragioni di ordine pubblico.
Ciò che sta accadendo nella destra radicale milanese, divisioni e scontri fisici compresi, non sembrerebbe comunque risalire a particolari motivi di concorrenza o a ragioni di natura ideologica, quanto al sommovimento in corso all'interno della curva dell'Inter che si rifletterebbe in questo ambito. Alcuni ex, sia degli «Irriducibili» sia dei «Viking» per lo più malavitosi, già coinvolti in giri di droga, stanno infatti cercando di riprendere il loro posto allo stadio.
Come già accaduto nella curva milanista, dopo lo scioglimento della Fossa dei leoni, con il pesante ingresso di una banda criminale che ha ridisegnato le gerarchie interne sulla base di metodi mafiosi, così anche sulla sponda interista potrebbero determinarsi fenomeni simili.
Gli Hammer e gli Ambrosiana skinheads, secondo molti indizi, sembrerebbero al servizio di questa operazione garantendo la «mano d'opera» necessaria.
Da qui gli scontri, a dimostrazione di come, per storia e composizione, nel neofascismo milanese la politica non abbia oggi molta rilevanza.
http://lombardia.indymedia.org/node/22080
da Antifa
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