
Il rapporto della Ong fa infuriare il governo di Tel Aviv, che respinge le accuse
Il nuovo rapporto di Amnesty International da infuriare Israele. La Ong denuncia come lo stato ebraico conceda ai palestinesi in Cisgiordania l'accesso solo a una frazione dell'acqua proveniente dalla falda acquifera montana che le due parti condividono. Secondo la Autorità israeliana per le risorse idriche "il consumo di acqua da parte dei palestinesi è costantemente cresciuto negli ultimi anni". Il divario fra il consumo di acqua di israeliani e palestinesi esiste "ma certo non nelle dimensioni descritte dal rapporto", ribatte Israele. Secondo l'esercito israeliano, che mantiene il controllo sulla Cisgiordania, "si tratta di un rapporto unilaterale, pieno di denigrazioni infondate, redatto senza che ad Israele sia stata fornita la possibilità di misurarsi con le accuse". "Israele vede nell'acqua una risorsa essenziale e non lesina sforzi - precisa l'esercito - per prestare assistenza alla Autorità nazionale palestinese". Dura reazione anche del ministro per le Infrastrutture Uzi Landau (Israel Beitenu), che paragona il rapporto di Amnesty a quello del giudice Goldstone sulla operazione Piombo fuso a Gaza. "Le loro conclusioni erano state stabilite in partenza, prima ancora del lavoro di ricerca", ha polemizzato il ministro.
di Stella Spinelli da PeaceReporter
Nessun commento:
Posta un commento