Manca solo che ci dicano di che colore erano le lenzuola del «lettone di Putin» nelle innumerevoli occasioni in cui le «escort» al soldo dell’«imprenditore» barese Tarantini [che era convinto non a torto, come ha detto ai giudizi, che sesso e cocaina sono le chiavi del successo in società] «si sono fermate» per la notte a Palazzo Grazioli. Fossimo nei panni di Berlusconi [inimmaginabile], saremmo più che isterici. Proprio come il presidente del consiglio è in queste settimane. E che diavolo.
I giornali pubblicano le registrazioni dei colloqui intimi con la «escort» numero uno. Le procure «di Palermo e Milano» – dice lui stesso a tutti – mi stanno per dare una botta in testa. Il co-fondatore del grande partito chiamato Pdl mi contraddice sostenendo che invece i problemi ci sono, e gravi, tra noi due. Il direttore del mio giornale [cioè di mio fratello, ma fa lo stesso] mi mette contro l’intera Conferenza episcopale italiana pubblicando una velina di chissà chi contro il direttore dell’Avvenire [e non contento insulta subito dopo Fini]. Il terremoto dell’Aquila non è quel presepe che dovrebbe essere, le case nuove non ci sono per tutti, la gente protesta e i media reggeranno il bluff ancora per poco. Quel Tremonti lì se la prende con i banchieri in blocco. I giornali stranieri mi mettono alla berlina e pubblicano quel che in Italia non si può [le foto della villa in Sardegna, con il premier ceco Topolanek in atteggiamento attivo da un punto di vista maschile]. La Mariastella combina un casino con i precari, che si arrampicano ovunque sui tetti. Ecc.
Fossimo nei panni di Berlusconi, minacceremmo le elezioni anticipate, muoia Sansone con tutti i filistei. E infatti ha cominciato a minacciarle.
di Pierluigi Sullo da Carta
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