Appena rieletto alla guida della Commissione europea, José Manuel Barroso ha ricevuto le congratulazioni imbarazzanti dei parlamentari conservatori, euroscettici, i cui voti sono stati decisivi.
“Sono convinto che il parlamento ha scelto la persona giusta”, ha detto il leader del gruppo dei Conservatori e riformisti in Europa, il polacco Michal Kaminski. Il gruppo euroscettico, composto da 54 membri, è costituito da parlsmentari di destra britannici, polacchi e cechi, contrari al trattato di Lisbona di cui Barroso è uno dei più ferventi sostenitori. Il supporto degli euroscettici è stato decisivo per la conferma dell’ex primo ministro portoghese, che ha avuto 382 voti. Senza il loro contributo, il Presidente avrebbe ottenuto solo una maggioranza relativa.
L’accoglienza a Barroso non è stata entusiasta. Le Monde fa un bilancio decisamente tiepido della sua precedente presidenza: “Con risultati deludenti, incapace di far sentire la voce dell’Europa nella crisi economica, accusato d’aver ridotto l’esecutivo europeo a una sorta di segreteria degli stati membri più potenti, Barroso fatica a tracciare per l’Unione quei ruoli più ambiziosi che aveva promesso. Il primo mandato noioso e deludente di Barroso ha indebolito come non mai la sua autorità e il suo potere di iniziativa”.
Non va meglio per il settimanale belga Knack, secondo cui un secondo mandato dell’attuale presidente della Commissione avrà ripercussioni non necessariamente positivo per l’Europa: “José Manuel Barroso non ha un progetto per l’Europa. È quindi un peccato che i democristiani non avessero un loro candidato. Il trattato di Lisbona servirebbe a migliorare il funzionamento del l’Europa, a renderla più forte, ma non sembra che molti politici europei lo ritengano importante. E Barroso non è certo l’uomo che gli farà cambiare idea”.
da Internazionale
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