L’Industria bellica italiana e mondiale pare non conoscere crisi. Aumentano le spese militari e il commercio delle armi dappertutto e in ogni comparto. Le guerre di questi anni hanno alimentato una corsa al riarmo.
Oggi si discute alla Camera l’acquisto del cosiddetto sistema d’arma Joint Strike Fighter (JSF) e l’associata linea di assemblaggio finale a Cameri. In sintesi questo sistema prevede l’acquisto di 131 caccia bombardieri, capaci anche di portare anche degli ordini atomici, e la realizzazione di un centro europeo a Cameri (Novara) di riparazione dei velivoli italiani ed olandesi. Tutto per un costo di 14,1 miliardi di euro.
La scelta del Governo Berlusconi è chiara: da una parte si tagliano 9 miliardi di euro su Scuola e Università, dall’altra si finanzia l’industria bellica di quasi 15 miliardi. Anziché investire nella vera risorsa del Paese che è la Scuola e tutto il mondo della Formazione, Il Governo, che ha avallato le guerre scellerate in Iraq e Afghanistan, sceglie di investire in strumenti che non portano sviluppo, né tantomeno crescita, ma solo morte e distruzione.
L’Unione degli Studenti sottoscrive l’appello di Sblianciamoci ed invita a fare lo stesso tutte le studentesse e gli studenti del Paese contro le politiche di corsa al riarmo del Governo Berlusconi. Chiediamo che le risorse destinate all’industria bellica siano convertite in investimenti in Scuola, Università e Ricerca.
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