Dopo le dichiarazioni del premier: manderemo l'Esercito per fare costruire le centrali. La Finocchiaro: "Berlusconi sta prendendo in giro gli italiani". Domenica fiaccolata ambientalista a Torre Santa Sabina
Nucleare? No, grazie. Lo slogan che negli anni '80 fece la fortuna del movimento ambientalista ritorna prepotente in quest'ultimo scorcio di campagna elettorale. L'avvertimento di Silvio Berlusconi alle popolazioni locali già sul piede di guerra («una volta individuati i siti per le centrali, manderò l'esercito»), provoca reazioni indignate. Alza la voce Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, che a Bari prede le distanze dal capo del governo. «È tragica - accusa - l'assoluta disattenzione verso le popolazioni locali, ma questo è un tratto tipico del governo Berlusconi». Secondo la senatrice Finocchiaro, si tratta di «un tratto classico», visto che il governo ha già abolito l'Ici, «lasciando i Comuni italiani in una situazione di straordinaria difficoltà». Il capo dei senatori del Pd si dice preoccupato dal fatto che la mancata indicazione dei siti lascerà di fatto libertà di scelta alle imprese che si aggiudicheranno la costruzione delle nuove centrali.
«Mi chiedo - dice - come tutto questo possa essere tollerato, tanto più che contemporaneamente Berlusconi dalla Sardegna alla Puglia in poi, ovunque vada dice "qua non faremo la centrale nucleare". Questo «è un altro dei modi con il quale il presidente del Consiglio si rivolge agli italiani, cioè pigliandoli per fessi».
Non meno veemente è la presa di posizione del governatore Nichi Vendola. «Non ci sarà mai una centrale nucleare in Puglia, almeno fino a quando governerò io», taglia corto. Vendola boccia senza appello il ritorno al nucleare («una frottola gigantesca») e ricorda che la Puglia, da quando lui è al comando, è diventata «la prima produttrice di energia solare ed eolica d'Italia: comunque, se vorranno venire in Puglia a installare una centrale nucleare dovranno dotarsi di carri armati di ultima generazione: noi saremo a mani nude».
Contro il ritorno al nucleare tornano in piazza gli ambientalisti. Domenica è in programma una fiaccolata a Torre Santa Sabina. Intanto, Loredana Capone, candidato del Pd alla presidenza della Provincia di Lecce, stuzzica gli esponenti del Pdl pugliese. «Se l'esercito italiano dovesse arrivare in Puglia o nel Salento per proteggere e consentire la costruzione di nuove centrali nucleari cosa faranno gli uomini delle truppe del centrodestra?», si chiede. Contro Berlusconi tuona anche Fabiano Amati, portavoce del Pd pugliese. «È stupefacente - dice - che il capo del governo abbia deciso di mostrare i muscoli».
da L'Espresso di Raffaele Lorusso
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