Cinque arresti compiuti dalla guardia di finanza di Trento. Tre sono salentini, di Lecce, Copertino e Nardò, gli altri del barese. Avevano messo in piedi un giro truffaldino da circa 1 milione di euro.
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa. E’ il reato di cui devono rispondere Giovanni Laera, 50enne originario di Monopoli, ma residente a Lecce, Luigi Roberto Zacà, 43enne di Nardò, Manuel Somma, 38enne di Copertino, Fabio Laera,36enne di Putignano e Alessandro Legittimo, 28enne di Lecce.
I cinque sono stati arrestati e condotti in carcere dopo un’indagine condotta dalla guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria di Trento, che ha fatto eseguire le ordinanze con la collaborazione della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Bolzano e l’apporto della squadra mobile della questura di Lecce. L’indagine è scaturita da alcune querele presentate da imprenditori trentini, che sarebbero stati vittime di un’attività a dir poco fraudolenta, messa in atto fra Trento e Bolzano, con qualche capatina anche a Brescia.
Nel corso delle indagini, sviluppate inizialmente nella sola provincia di Trento, è emerso che il sodalizio avrebbe aperto numerosi conti correnti bancari presso istituti di credito, affittando due uffici a Merano, un magazzino ad Andriano ed un ulteriore ufficio-magazzino a Caldaro, tutte località in provincia di Bolzano. Quest’ultimo locale sarebbe stato utilizzato anche come dimora, almeno saltuariamente. L’attività investigativa si è svolta anche in collaborazione con la sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Bolzano, che aveva nel frattempo avviato autonome indagini sulla scorta di numerose querele presentate da imprenditori altoatesini.
L’inchiesta s’è sviluppata tramite analisi testimoniali, esame di documentazione bancaria, ricerca delle tracce lasciate sul territorio regionale dai cinque (trattative, locazioni, pernottamenti), tutte attività in seguito alle quali sarebbe stata accertata l’esistenza di una associazione a delinquere finalizzata alla truffa perpetrata tramite l’acquisto, da diversi fornitori del Trentino Alto Adige, di materiale da impiegare nel settore delle costruzioni. La merce, in buona sostanza, sarebbe stata pagata solo per le prime forniture (spesso con assegni senza copertura o con pagamenti dilazionati non onorati alla scadenza), e poi fatta letteralmente sparire dalla circolazione. Dieci in tutto, per il momento, sono gli imprenditori raggirati con questo sistema. Il valore complessivo dei beni oggetto delle truffe supera il milione di euro.
da LeccePrima
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