"Basta con lo spauracchio di Chernobyl, basta con l´ideologia della paura, basta con le falsità. La rinuncia dell´Italia al nucleare nell´87 ha costretto Enel a investire all´estero, è ora di recuperare i ritardi accumulati. Per quanto mi riguarda il dibattito sulla localizzazione, Puglia, Ostuni, è un dibattito ozioso: per me, a fronte delle necessarie valutazioni, se venisse stimata l´esistenza dei requisiti utili, una centrale nucleare potrebbe essere istallata anche nel giardino di casa mia". Lo afferma Franco D´Eramo, responsabile Enel della comunicazione per Puglia e Basilicata, l´unico autorizzato a parlare, mentre i dirigenti tacciono. E´ il primo, a rompere il silenzio dietro il quale il colosso elettrico pare essersi barricato dal 24 febbraio scorso.
Mentre i presidenti di Francia e Italia siglavano il patto atomico che riapriva il capitolo chiuso oltre vent´anni fa con il referendum che fece del Belpaese penisola denuclearizzata, Enel e Edf siglavano un memorandum operativo per la costruzione in Italia di quattro centrali....ecco a chi serve il nucleare!
Nessun commento:
Posta un commento