di Angelo Cleopazzo
Le speranze, le emozioni, le angosce sono chiuse nel cassetto più profondo dell’ anima mia.
Provo a prendere il filo e a tirar fuori le reti del mio pensatoio: dolore e tristezza, cupidigia e solitudine reclamano a viva voce riflessioni sullo stato in cui si trova la mia Nardò.
D’ impulso mi balena alla mente una frase, mi strazia e nuda dichiara la sua essenza: dov’ è la normalità in questo paese?
Trovo brandelli di memoria che mi interrogano.
Ma come i morti sono vivi e i vivi sono morti?
Nei grandi del passato trovo linfa vitale; sono vivi e stimolanti quei passaggi su sta terra di antenati.
Vedo in Gramsci una forza dirompente nel presente e pel futuro…
Mi desto e poi d’ intorno vedo morti.
Morti che camminano, persone senza meta, guidate solo dalla bussola del loro egoismo, dell’ opportunismo, dal fiuto per l’affare e dal vantaggio a breve termine.
Dignità, pudore, decoro, amore, cura, solidarietà, convivialità, istruzione, cultura, onestà, lealtà, religiosità, normalità. Quali di queste prerogative sono soddisfatte da chi calpesta questa Nardò?
La politica cittadina ridotta ad un feudalesimo medievale dove “ i signori “ detengono ad personam la gestione padronale del potere. Gestiscono i loro feudi ( che un tempo erano i partiti ) con l’ estorsione del consenso.
A Nardò la politica cittadina ruota attorno ai notabili dei “ pacchetti di voti “, chi ne ha di più si spartisce gli assessorati e le poltrone quando sarà eletto.
Fiumi di promesse, di denaro e di minacce piegano la schiena dei più deboli: un esercito di bisognosi pronti al baciamano, si scappellano e si prostituiscono davanti a sti figuri.
Come giustificare la morte della politica agli occhi dei bambini?
Quale scempio di normalità si vuole dare ai figli di questa terra, lercia e marcia, paludata da secoli di mafia.
Nessuna spinta ideale, nessuna proposta, non ci sono interlocutori normali.
La competizione fra i partiti ha senso se dialettica e idealità multiformi si contrappongono, si legano, si dispiegano dentro i partiti, fra i partiti, nelle Istituzioni, fra i cittadini.
Qui niente ha il sapore della normalità!
Esistono partiti che non sono, sedi aperte solo in prossimità dell’ elezioni, nessuna attività interna li contraddistingue per virtù.
Esistono partiti fondati dalla mafia, liste che sono partiti che passano da padre in figlio, partiti dove gli iscritti non sanno di esserlo, partiti dove mai una riunione fra gli iscritti è stata fatta.
In questo mare sono un’ isola col mio partito;i miei compagni di viaggio sono isole.
Assieme formiamo una barriera di coralli dove difenderci dalla barbarie, un arcipelago dove far sbarcare le navi nostre sature di speranze ed aspettative.
I bambini non hanno bisogno di esempi scellerati, non hanno bisogno dei ”signori del dolore ” , hanno bisogno d’ amore e di normalità.
Angelo Cleopazzo
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