Prosegue la battaglia per gli ex lavoratori della "nardò technical center" ; per gli amici di Facebook: "sfruttati dalla nardò technical center"!
Martedì 1 marzo in via Capruzzi in coincidenza con il Consiglio Regionale si terrà un presidio dei lavoratori delle cooperative All Service ed Italian Job e contestuale richiesta di incontro con la Vice Presidente Dott.ssa Capone
La vicenda di questi lavoratori è una vera e propria odissea. Essi lavoravano presso la pista di Nardò in qualità di collaudatori, lavoro pericolosissimo e sottopagato (4 euro all'ora) per condurre auto a 300 all'ora nelle condizioni più estreme e con turni massacranti.
La paga così bassa è dovuta al fatto di con cooperative che in realtà altro non sono che l'interfaccia della Nardò Technical Center che gestisce la pista di Nardò. Tanto è vero che il core business della N.T.C., ovvero collaudare le auto, è in realtà svolto per l'80% dai dipendenti delle cooperative.
Nel 2009 con decisione unilaterale mette in cassa integrazione i propri dipendenti e rompe l'appalto con le cooperative (nonostante fosse fino al 2011).
Qui inizia il dramma per questi lavoratori in quanto quelli della All Service vanno in cassa integrazione in deroga e quelli della Italian Job rimangono senza reddito.
A ciò va aggiunto che grazie ad un indegno accordo sindacale si stabilisce che chi vuole lavorare (perchè le lavorazioni continuano...) può farlo solo con l'interinale e a discrezione aziendale (della N.T.C.) con l'immaginabile ricattabilità dei lavoratori.
A ciò si aggiunga che la N.T.C. ha goduto di un finanziamento pubblico regionale di circa 9 milioni di euro in contraccambio di sviluppo industriale comprese nuove assunzioni dirette!
Ancora più grave è il fatto che la transhe finale del finanziamento pubblico è stato erogato dopo che la N.T.C. aveva dihiarato la crisi e messo in cassa integrazione i propri diretti e buttao a mare i lavoratori delle cooperative.
I lavoratori delle cooperative nel 2010 si sono rivolte ai Cobas e da allora è iniziato un percorso di denunce interrogazioni parlmentari. e di incontri e tavoli tecnico istituzionali con la Provincia di Lecce, con la Regione Puglia e la taks force regionale.
Nonostante le palesi distorsioni presenti in questa vicenda a fronte delle stesse gli incontri si sono rivelati vere e proprie prese in giro per questi lavoratori ed addirittura ultimamente si è assistito al fatto che i delegati, da parte della Vice Presidente Regionale Dott.ssa Capone alla risoluzione della vicenda, si negano.
A questo punto i lavoratori stanchi ed esasperati saranno in presidio MARTEDI' 1 MARZO e porranno in essere tutte le forme di lotta necessarie per la risoluzione della loro situazione: si ricorda a tutte/i che oramai sono all'esasperazione totale e senza la possibilità si sostenere sè stessi e le prorpie famiglie.
Ciò grazie anche alla politica dello struzzo che le istituzioni della Provincia di Lecce e della Regione Puglia hanno praticato su questa vicenda.
Con l'occasione del presidio si invitano tutti i mass-media ad intervenire per ascoltare dalla viva voce dei lavoratori non solo quanto siano esasperati, ma quante prepotenze gli stessi hanno dovuto subire, quanto "strana" sia tutta questa vicenda e le coperture politiche trasversali di cui gode chi ha causato questa situazione , che oggi continua a fare profitti altissimi tenendo chi sta lavorando completamente sotto scacco.
A martedì 1 marzo ore 9,30. per Cobas Lavoro Privato/Confederazione Cobas Salvatore Stasi
....poveri lavoratori, nella morsa della politica....
RispondiEliminapromesse, imbrogli = questa è l'Italia
....e basta, ipocriti! Sapete farvi notare solo rincorrendo degli sfaticati raccomandati, chi lavorava seriamente lo sta ancora facendo;
RispondiEliminaLa nuova destra
NUOVA?
RispondiEliminaper mix:sfaticati e raccomandati a chi, se non conosci la situazione..
RispondiEliminaChi lavorava seriamente ???
RispondiEliminaQuei 4 leccapiedi e crumiri figli e parenti dei dipendenti che lavorano con l'interinale dici ....MIX sei un pagliaccio ...ucciditi !!
Ci sono per strada 60 famiglie vigliacco