Eros e Thanatos.
Amore e morte nella letteratura e nella Musica.
20 aprile 2010, nella casa di reclusione di Maiano s’è svolta una giornata della XIV edizione del Festival Pianistico di Spoleto.
In carcere si ha tanto tempo ed è un peccato che normalmente tutto questo sia sprecato.
Oggi non è accaduto.
Oggi ai cattivi è stata data la possibilità di essere umani.
È difficile per delle persone che vivono da dieci, venti, trenta anni chiusi in una cella riuscire a essere ancora umani.
Eppure oggi ci sono riusciti.
Oggi ad alcuni di noi è stata data la possibilità di esistere.
Giovanni T., Giovani S., Pino, Salvatore, Francesco, Carmelo, Giuseppe, Andrea e Girolamo sono stati le voci narranti di brani di letteratura d’amore e morte.
Accompagnati con il pianoforte da Laura, Filippo ed Egidio.
La musica ha trasformato la nostra rabbia e il nostro dolore in pensieri d’amore.
L’amore è la cosa che manca di più in carcere, ma i cattivi non hanno ancora perso l’abitudine ad amare e a essere amati.
Oggi i “cattivi” si sono commossi.
Molti di noi non potranno mai più essere felici.
Eppure continuiamo ad amare e a credere nell’amore.
Oggi ci siamo sentiti meno soli, meno uomini ombra e meno cattivi.
Oggi ci siamo sentiti ancora amati dal mondo che c’è fuori dal muro di cinta.
Ma domani sarà un giorno uguale a ieri e diverso da oggi.
Poi abbiamo interpretato anche parole di morte perché il carcere è soprattutto e anche un mondo di morte.
La morte è la migliore amica del detenuto e dell’ergastolano.
-Le nostre carceri sono quelle dove si muore di più. (Fonte: L’Unità giovedì 15 aprile 2010).
Con l’augurio che Thanatos esca fuori dai nostri cuori e dalle nostre celle, i detenuti e gli ergastolani in lotta per la vita del carcere di Spoleto ringraziano gli organizzatori del Festival Pianistico di Spoleto 2010, soprattutto l’organizzatrice interna Eleonora, le due docenti di lettere Daniela Masciotti, Luciana Santirosi e il personale della casa di Reclusione di Spoleto.
Carcere Spoleto 20/04/2010
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