lunedì 5 aprile 2010
Non mi uccise la morte - Un fumetto su Stefano Cucchi
Intervista a Toni Bruno, disegnatore del libro.
Intervista al disegnatore Toni Bruno, co-autore assieme allo sceneggiatore Luca Moretti del libro Non mi uccise la morte, appena pubblicato da Castelvecchi Editore dedicato al caso di Stefano Cucchi, il ragazzo morto pochi mesi fa in circostanze quantomeno poco chiare dopo essere stato arrestato per la detenzione di pochi grammi di hashish.
Quando vi è venuta l’idea del libro a fumetti sul caso Cucchi?
Collaboriamo da diverso tempo, Luca sostiene io sia “le mani che non ha mai avuto” e probabilmente lui rappresenta quell’immaginazione che stento spesso a ritrovare. Questo caso ci avevaparecchio sconcertato, abbiamo pensato di poter sfruttare uno strumento tanto diretto come il fumetto, per far conoscere al maggior numero di persone questa storia.
Come avete lavorato?
Ogni giorno ci sentivamo scambiandoci informazioni. Luca si è occupato della ricerca documentaria e della sceneggiatura, io disegnavo e gli mostravo le tavole per essere sicuro di aver interpretato al meglio le sue parole.Si era creata una sorta di simbiosi mitopoietica, abbiamo vestito uno i panni dell’altro. E’ stato molto faticoso, ma ce l’abbiamo fatta.
Quali fonti avete utilizzato per documentarvi?
Fonti su internet come foto e video, tutta la documentazione clinica messa a disposizione dalla famiglia Cucchi e oggi reperibile sul blog del libro “nonmiucciselamorte.blogspot.com”. Abito giusto dietro Tor Pignattara quindi conoscevo bene la zona e ripercorrere quelle strade dopo l'accaduto è stato molto strano, cercavo nello sguardo di ognuno un senso d'appartenenza a quella rabbia e mi chiedevo: come si può disegnare la sete di giustizia?
Avete avuto rapporti, per realizzare il libro, con la famiglia? Cosa ne pensano di un fumetto sul caso?
Luca è in contatto continuo con Ilaria Cucchi, gli ha mostrato il suo saggio e le tavole prima che il libro andasse alle stampe. Ilaria sarà con noi per la prima presentazione del libro che faremo nel corso di una serata in memoria di Stefano all’Angelo Mai di Roma il 14 aprile.
A mia memoria è il primo “istant book” su un caso di cronaca, cioè un fumetto realizzato quasi in “diretta” rispetto al caso trattato. Pensate che il vostro lavoro possa contribuire a far luce sull’omicidio di Stefano Cucchi?
Sono certo di una reazione da parte del lettore. Il fumetto nasce come arte popolare, tante cose ricostruite nel libro, sono state omesse dai media e con questo libro vogliamo farle riemergere, fare chiarezza su “una storia che riguarda tutti.”
da Global Project
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