Il fatto è avvenuto nella tarda mattinata di ieri a Porto Selvaggio. Sul posto agenti di polizia del commissariato di Nardò e soccorritori. Ci sono anche un disabile, minori, un neonato ed una donna incinta
NARDO’ – E’ il più corposo sbarco di cittadini extracomunitari, in provincia di Lecce, degli ultimi mesi. Sono infatti una cinquantina gli immigrati giunti clandestinamente sulla costa jonica, intorno alle 13,30, approdati nella baia di Porto Selvaggio, dove sorge il parco naturale protetto, e ritrovati da agenti di polizia del commissariato di Nardò tra la boscaglia. Il dato particolare, questa volta, è che oltre ai curdi, popolazione stanziata fra Turchia e Afghanistan, questa volta a fare un lungo viaggio sono stati anche alcuni tibetani.
E’ la prima volta che persone della regione che sorge nell’Asia centrale, notoriamente sottomossa alla Repubblica Popolare Cinese, approdano in provincia di Lecce. Del gruppo fanno parte anche donne, tra cui una incinta, bambini, compreso un neonato, ed un uomo disabile. Fermati e soccorsi - sul posto anche carabinieri, protezione civile e medici del 118 -, sono stati poi condotti presso l’ufficio stranieri della questura di Lecce, per le operazioni, non semplici, d’identificazione. Passo successivo sarà lo smistamento nei centri d’accoglienza.
L’ultimo sbarco, in ordine di tempo, risale al 13 novembre scorso. In quel caso si è trattato di ventisei fra iraniani e iracheni, approdati in prossimità di Porto Badisco, sulla costa adriatica. Ma il controllo sempre più serrato delle coste in prossimità dell’Albania, sta evidentemente spingendo i trafficanti di vite umane, che fanno leva sulla disperazione di persone in fuga da Paesi semiliberi e attanagliati da terrorismo e guerre civili, a fare giri più ampi, doppiando il Capo di Leuca e raggiungendo la costa jonica. Non sono stati ritrovati gli scafisti.
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