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giovedì 19 novembre 2009

Puglia: occupati giù del 5 per cento

In Puglia l´occupazione va giù in picchiata. La flessione sfiora quota 5 per cento rispetto a poco più di 1 milione 200mila lavoratori. Una diminuzione, quindi, di sessantamila unità, giudicata «più intensa» di quella registrata nel resto del Paese (meno 1,2 per cento) e nello stesso Mezzogiorno (meno 3 per cento). L´economista nonché assessore della giunta Vendola, Gianfranco Viesti, parla di «tragedia epocale»: «Le imprese, per il momento, riescono a tenere il passo. Ma l´occupazione, appunto, soffre».
Tocca a Banca d´Italia, diretta nel capoluogo pugliese da Vincenzo Umbrella e di cui è consigliere Paolo Laterza, scattare la fotografia dell´economia regionale relativa al primo semestre dell´anno. Nei mesi estivi «sono emersi primi segnali di miglioramento», ma il guaio è che «le politiche a favore del Sud sono bloccate e gli incentivi locali da soli bastano perché un po´ tutti possano rifiatare, ma niente di più» fa notare Viesti.

«La verità è che il governo si è fatto bello agli occhi degli italiani sulle spalle dei comuni che, come quello di Bari, non ha debiti, ma rischia di violare il patto di stabilità imposto dell´Ue» alza la voce il sindaco Michele Emiliano.
Come stanno le cose secondo i ricercatori di Bankitalia Valerio Vacca e Maurizio Lozzi, il numero di chi ha un impiego ritorna a quello del 2005. Il calo coinvolge, o travolge, tutti i settori produttivi. Gli autonomi (meno 9,2 per cento) vanno peggio dei dipendenti (meno 2,7 per cento). Il 56 per cento delle aziende ricorre a misure destinate a contenere il costo del lavoro: oltre alla cassa integrazione guadagni, ci sono lo stop del turn over e il mancato rinnovo dei contratti a termine. Un´azienda su dieci inoltre, dichiara di avere effettuato licenziamenti. La cig in particolare, aumenta del 157 per cento: meccanica, metallurgico, abbigliamento e calzature sono i settori con l´acqua alla gola. «Circa due imprese su cinque hanno richiesto l´autorizzazione per la cassa integrazione guadagni».
«Tuttavia, proprio sulla base delle rilevazioni di Banca d´Italia» spiega il vicepresidente della giunta regionale Loredana Capone «assistiamo a cominciare da maggio ad un miglioramento del clima di fiducia da parte degli imprenditori». La Capone rammenta di fronte alla platea di Bankitalia, che «abbiamo costruito un articolato pacchetto di sostegno pubblico all´economia. Risorse già totalmente a disposizione del sistema delle imprese. Tant´è che sono stati dichiarati ammissibili investimenti per 550 milioni di euro». Piuttosto «il maggiore punto di crisi» riguarda il rapporto banche-piccole imprese. Per Capone «c´è ancora molto da fare, ma sappiamo che continueremo a lottare senza cedimenti».

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