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lunedì 16 novembre 2009

Nardò: restituzione IVA sui rifiuti

Il punto-Nei giorni scorsi la Corte Costituzionale ha stabilito con una sentenza che la Tia(Tariffa Igiene Ambientale) è una tassa e non una tariffa e pertanto non può essere soggetta all’Imposta sul valore aggiunto(IVA).
Sull'argomento nei giorni passati vi è anche stata un’interrogazione parlamentare e la Commissione Finanze ha fatto sapere che sta effettuando approfondimenti per giungere ad una possibile soluzione del problema. Ad oggi il Ministero non ha ancora fornito disposizioni attuative per dare applicazione alla sentenza, che nel caso in cui venisse confermata avrebbe come immediata conseguenza il rimbrso dell'iva ai cittadini.
Intanto la notizia ha già provocato la reazione delle parti interessate:

La Bianco Igiene Ambientale, gestore locale della TIA, sostiene che in attesa di un mutamento di indirizzo da parte dell’Agenzia dell’Entrate, al momento non potrà procedere ad alcun rimborso. L’azienda, del resto, non potrebbe restituire denaro che fa parte di una partita di giro: dai cittadini alla Bianco e dalla Bianco all’Erario.

Federconsumatori di Nardò, sostiene che pur non essendoci ancora disposizioni attuative per dare applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale da parte del Ministero dell'Economia, esiste un pronunciamento della Consulta ed è doveroso che il Governo ne prenda atto predisponendo le modalità di rimborso. In risposta alle dichiarazioni della Bianco Igiene Ambientale aggiunge: "Ci sono società che gestiscono la nettezza urbana che, come la Bianco Igiene Ambientale di Nardò, si difendono in quanto “sostituti di imposta”: cioè riscuotono l’iva ma la girano all’erario centrale, per cui non potrebbero restituire denaro.
Ma ci sono anche società che, pur avendo riscosso l’iva per poi girarla all’erario, ora sono comunque disposte, nonostante il vuoto legislativo, a giocare d’anticipo e ad infrangere quel muro di No opposto alle richieste degli utenti dalla stragrande parte delle imprese."
Da parte nostra, a breve, faremo partire le procedure giudiziarie presso i giudici di pace, chiedendo, attraverso un decreto ingiuntivo, la restituzione delle somme versate indebitamente dai cittadini.
Intanto continuiamo ad invitare i cittadini ad aderire alla campagna di rimborso, rivolgendosi presso la nostra sede di Nardò di Federconsumatori, sita in Via Aldo Moro n. 34, e-mail federnardo@gmail.com".

2 commenti:

  1. Solite truffe, a rimetterci sono sempre i cittadini!

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  2. Vuoto legislativo? per caso o ad arte creato?

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