LECCE — Il Piano regionale dei rifiuti prevede, per la provincia di Lecce, tre stazioni di conferimento e trattamento, una per ogni Ato. Costruzione e gestione degli impianti sono state affidate al «Consorzio Cogeam» costituito per il 51 per cento dal «Gruppo Marcegaglia » e per il restante 49 per cento dalla Cisa di Massafra che fa capo all’imprenditore Antonio Albanese.
LA SITUAZIONE - L’appalto prevede che lo stesso consorzio, oltre a finanziare le strutture per il 90 per cento del costo totale (l’ulteriore 10 per cento viene coperto con contributi comunitari), debba gestirle per quindici anni. Ma quali sono, nel dettaglio, gli impianti previsti in provincia di Lecce? Cominciamo col dire che l’organizzazione è speculare nei tre bacini dove si prevedono un impianto di selezione, uno di biostabilizzazione e una discarica di servizio-soccorso. Solo nell’Ato Lecce 1 si aggiunge la struttura per la produzione del combustibile da rifiuti (Cdr), l’unica del genere a servizio dei tre Ato. L’Ato Lecce 1 ha come sito di conferimento la piattaforma di Cavallino costata circa 15 milioni di euro e dimensionata per lavorare dalle 300 alle 350 tonnellate di rifiuti al giorno. Il bacino è costituito da 27 comuni, tra cui il capoluogo, per un totale di 381mila abitanti. Nei tre Ato, per il momento, questa è l’unica piattaforma completata e funzionante: biotunnel, discarica e Cdr sono stati consegnati Le code dei camion Spesso, quando la «Sud Gas» si blocca, a Poggiardo ci sono sempre lunghe code di camion ( foto Fabio Serino) da circa sei mesi. Nell’Ato Lecce 2, invece, sono ancora in corso i lavori per la costruzione delle strutture. Impianto di separazione più biotunnel a Poggiardo, discarica di servizio - soccorso a Corigliano d’Otranto, alla fine costeranno circa 22 milioni di euro. La consegna è prevista per l’inizio di gennaio 2010.
LE OPERE - Fanno parte di questo bacino alcuni tra i più grossi comuni della provincia, tra cui Gallipoli, Galatina e Nardò. In tutto si producono oltre 350 tonnellate al giorno di talquale. I ritardi scaturiscono dai contenziosi apertisi dopo l’aggiudicazione dell’appalto al «Consorzio Gogeam»: in tre anni di battaglie legali sono stati trattati qualcosa come ottanta ricorsi tra Tar e Consiglio di Stato. Infine, per costruire biotunnel e discarica di Ugento - piattaforma di riferimento dell’Ato Lecce 3 - ci vorranno all’incirca 18 milioni di euro. Cogeam si dice in grado di avviare i motori tra una quindicina di giorni. L’Ato 3 è composta da 24 comuni che conferiscono 250 tonnellate al giorni di rifiuti. «La rapida consegna delle opere, se si escludono i tempi per i ricorsi, si deve alla buona volontà dell’amministratore della Cogeam, Antonio Albanese, che da pugliese è stato estremamente coscienzioso riuscendo ad abbreviare tutti i tempi», fa notare il legale del consorzio, Luigi Quinto. «Grazie a questa sensibilità - conclude Quinto - saremo in grado dd uscire dalla fase dell’emergenza entro quest’anno».
da Corriere del Mezzogiorno
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