Se sarà nuovo caos rifiuti nel Salento lo si saprà solo quest'oggi al termine di una riunione convocata a Bari presso la Regione Puglia su sollecitazione di alcuni Comuni dell'hinterland leccese, in particolare Cavallino, alla presenza dell'assessore Onofrio Introna, del presidente della Provincia Antonio Gabellone e dei rappresentanti degli Ato Lecce 1 e 2 (Gianni Garrisi e Silvano Macculi).
Oggetto del contendere è l'ordinanza firmata da Nichi Vendola a fine settembre con la quale il Commissario straordinario per l'emergenza ambientale decideva di modificare il viaggio di una parte della frazione umida biostabilizzata a Poggiardo, traghettandola non più presso la discarica di Conversano bensì in quella di servizio-soccorso di Cavallino, lasciando comunque invariata l'altra destinazione del restante umido cioè Brindisi.
Agli inizi del mese, in opposizione all'ordinanza l'amministrazione cavallinese guidata dal sindaco Michele Lombardi ha presentato un ricorso e solo per "senso di responsabilità" non è andata oltre, in quanto attende adesso fiducioso che già nelle prossime ore l'ordinanza venga revocata o riscritta nella parte in cui individua il proprio Comune come obiettivo per il conferimento di un biostabilizzato prodotto in un'altra Ato. "Speriamo che quanto prima si arrivi ad una situazione condivisa e concordata sul tavolo istituzionale - spiega Lombardi - e a tal proposito mi preme ricordare che l'Ato Lecce1, grazie al Comune di Cavallino e ai suoi funzionari, è stato il primo ambito territoriale ad avere gli impianti pronti e a servire ben 27 Comuni". Il punto dolente di tutta la questione resta dunque il bacino Ato Lecce 2, al momento privo di un nuovo biostabilizzatore efficiente (pronto secondo le previsioni per febbraio 2010) e di una discarica di servizio-soccorso in grado ospitare il rifiuto lavorato proveniente da 46 comunità.
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