NARDO' - Ovviamente è solo una parte, un piccola percentuale di giochi d’azzardo disseminati in bar e circoli della provincia leccese che saltano fuori dopo in controlli. Il resto di videopoker e slot machine continuano ad essere lo specchietto per le allodole di quanti immaginano di svoltare la giornata con una vincita. Può anche accadere, ma non è una bella vita. Anche perché aumenta il numero delle moglie e madri disperate che si rivolgono alle forze dell’ordine per denunciare mariti e figli incappati nel pericolosissimo vortice del gioco.
Tanto per rendere l’idea di come stanno realmente le cose, questa mattina a Nardò i carabinieri della locale stazione, in collaborazione con personale dei Monopoli di Stato, nell’ambito di una serie di attività finalizzate a contrastare il fenomeno delle truffe, hanno fatto “visita” a 10 tra bar e circoli privati, dislocati non solo nella cittadina neretina ma su tutto il territorio di competenza.
E così, a seguito delle ispezioni i carabinieri hanno sequestrato 8 macchinette fuori legge (la media è di quasi una per ogni locale), elevavano a esercizi commerciali sanzioni amministrative per un ammontare di 16 mila euro.
I videoslot erano privi del nulla osta dei Monopoli di Stato e scollegati elettronicamente con lo stesso Ministero perchè privi del modem di trasferimento delle giocate. Un escamotage che garantisce al proprietario del locale e al gestore delle apparecchiature di evadere le imposte. Ma la beffa per i clienti, è che gli ignari giocatori in questo modo non hanno alcuna garanzia di vincita, come invece stabilito dalla legge. Eppure il richiamo del gioco è troppo forte e si tenta ugualmente la fortuna.
Alcuni apparecchi sequestrati, inoltre, a seguito di interrogazione effettuata tramite L’Ufficio regionale dei Monopoli di Bari, sono risultati dichiarati con schede di gioco diverse da quelle originali. Alcuni apparecchi, per esempio, sono risultati dotati di “rulli” virtuali (sono i temi del gioco) che oltre a visualizzare le fasi di gioco, consentivano l’accumulo di punti tramutabili in crediti, e quindi denaro, a favore del giocatore.
A tutte le apparecchiature elettroniche i militari hanno apposto i sigilli. E sono state affidate in custodia ai titolari delle attività. Inoltre è stata richiesta all’autorità competente la proposta di chiusura degli esercizi commerciali.
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