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La Puglia, com'e' noto, e' terra dalemiana. E a Massimo D'Alema (cui fa riferimento anche Boccia) sta estremamente a cuore evitare di perderla alle prossime elezioni, e addirittura farne il vero laboratorio di nuove, possibili alleanze. Con l'Udc in primo luogo: in Puglia Pierferdinando Casini sembra ben deciso a costruire un'intesa con il Pd, e lo ha spiegato anche agli emissari di centrodestra che lo stanno corteggiando. Ma Casini ha posto una condizione ben chiara per allearsi: il candidato governatore non puo' essere Nichi Vendola, un ex esponente di Rifondazione non e' proprio digeribile da parte dell'elettorato moderato e cattolico dell'Udc. Dunque va cambiato: e l'Udc e' pienamente disposta ad appoggiare un esponente del Pd, purche' concordato. Il problema e' che Vendola non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro, e che - nonostante gli inciampi della sua giunta - il governatore conta ancora su una sua autonoma forza elettorale. E su un'alleanza importante con un altro outsider di grande seguito elettorale come il sindaco di Bari Emiliano, schierato dalla sua parte. Quindi farlo fuori non e' facile, anche perche' nel Pd locale serpeggia il terrore che - sgambettato - Vendola decida di scendere in pista comunque con una sua lista personale contro il candidato Pd-Udc. Con un risultato praticamente certo: la vittoria del centrodestra.
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